Recensione: Paolo Ruffilli – Maschere e figure. Repertorio dei tipi letterari


La lettura di “Maschere e figure. Repertorio dei tipi letterari” di Paolo Ruffilli è stata un’esperienza arricchente. Attraverso una profonda analisi dei tipi letterari e degli archetipi presenti nei testi letterari, l’autore offre un approccio dettagliato e stimolante che mi ha permesso di esplorare in modo approfondito le dinamiche dei personaggi letterari.
Uno degli aspetti più affascinanti del libro è stato l’approfondimento sul concetto di bellezza e la sua connessione con i comportamenti umani, Ruffilli ha brillantemente esaminato come la bellezza possa essere legata a comportamenti manipolatori e ambigui, utilizzando esempi di personaggi letterari come Barbablù e Stavroghin per evidenziare le relazioni tra estetica e moralità offrendo le diverse sfaccettature dell’essere umano, sottolineando l’importanza di non giudicare un individuo soltanto in base alla sua bellezza esteriore e di approfondire la comprensione dei valori etici e morali che guidano le azioni dei personaggi.
La ricchezza di argomenti trattati, dalle analisi del “Pigro” e dell’inerzia fino al libertinaggio, all’ipocrisia, all’ingenuità, alla vanità e alla figura della donna fatale, ha reso la lettura del libro estremamente stimolante. Ruffilli non si limita alla critica letteraria, va oltre la mera catalogazione delle figure letterarie e delle loro caratteristiche, cercando di far emergere il valore simbolico, sociale e culturale, incoraggiando così il lettore a riflettere in modo più approfondito sul significato e sull’importanza delle opere letterarie e dei personaggi che le abitano.
L’aspetto che più ho apprezzato è stata la capacità di Ruffilli di collegare le tematiche trattate con il contesto storico e culturale, offrendo una visione ampia e articolata delle influenze dei personaggi letterari sulla società. Le riflessioni dell’autore mi hanno spinto a guardare la letteratura con una lente diversa, cercando di cogliere le sfumature nascoste e le implicazioni più profonde.
Un altro punto forte del libro è la sua struttura ben organizzata: i capitoli dedicati ai diversi temi sono chiaramente definiti e seguono un percorso logico, consentendo al lettore di seguire e approfondire i concetti presentati. Inoltre, le citazioni letterarie selezionate sono pertinenti e ben integrate nel contesto, arricchendo ulteriormente la comprensione dei temi trattati.
“Maschere e figure” è un’opera imprescindibile per gli amanti della letteratura, e devo ammettere che dopo aver letto questo libro, la mia comprensione e la mia prospettiva sulla letteratura sono state ampiamente e arricchite.

Titolo: Maschere e figure. Repertorio dei tipi letterari
Autore: Paolo Ruffilli
Prezzo copertina: € 15.00
Editore: Il ramo e la foglia edizioni
Collana: Saggi
Data di Pubblicazione: 29 settembre 2023
EAN: 9791280223296
ISBN: 1280223294
Pagine: 152

Citazioni tratte da: Maschere e figure: Repertorio dei tipi letterari di Paolo Ruffilli

In una Russia della quale un personaggio di Turgenev dice polemicamente che “è grande solo in una cosa: nella sua inerzia”.  (pag10)

Il personaggio del “pigro” è stato comunque connotato sempre al negativo. Manca nella tradizione narrativa, l’idea della pigrizia nel senso taoista, come resistenza al movimento che è principio di morte, come passività che tutto assorbe e vince. (pag11)

L’inattivo non importa se annoiato o abulico o magari contemplativo, è stato segnato a dito come il parassita per eccellenza della società ed è servito ai romanzieri, polemicamente o no poco importa, come paradigma negativo dell’azione mancata. (pag11)

“Non chiedermi nulla. Quello che sai, lo sai. Da questo momento non aggiungerò parola”. (pag 115)

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

 

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