Recensione: Marcello Venturi – Bandiera bianca a Cefalonia


Un’opera d’arte
Cefalonia è un’isola del mar Ionio sita a ovest delle coste greche, immediatamente a nord dell’isola di Zante ed è tristemente famosa per l’eccidio degli uomini della Divisione Acqui che vi erano di stanza dopo l’occupazione della Grecia nel corso della seconda guerra mondiale; il fatto avvenne a seguito della proclamazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, allorché le nostre truppe furono lasciate senza precise istruzioni se non quella di reagire a eventuali attacchi provenienti da forze diverse da quelle angloamericane. A Cefalonia i tedeschi intimarono la resa al generale Antonio Gandin, comandante della divisione che ordinò alle sue truppe di reagire, decisione presa non tempestivamente a causa dell’incertezza del comportamento da tenersi, ritardo che agevolò l’afflusso di nuove truppe tedesche a sostegno del locale presidio in origine molto modesto e che ingaggiarono battaglia con l’aiuto dell’aviazione. I combattimenti durarono otto giorni nel corso dei quali non pochi nostri militati caddero sul campo, mentre circa 6.500, dopo essersi arresi, furono trucidati e altri 1.300, imbarcati su navi da trasporto con destinazione i lager tedeschi, morirono a causa delle numerose mine che infestavano il mar Ionio.
Questa è la drammatica vicenda storica oggetto del romanzo di Marcello Venturi in cui il protagonista è il figlio del capitano Aldo Puglisi, una delle vittime dell’eccidio. Si reca a Cefalonia per visitare il luogo dove è morto suo padre, ma soprattutto per rintracciare due testimoni che l’aiutino a comprendere quello che accadde, per riannodare l’intera complessa vicenda. La narrazione si avvale di due diversi piani temporali, quello del figlio che cerca di ripercorrere quel che accadde, e quello del padre, testimone della sua stessa morte. Ne scaturisce un romanzo verità di grande impatto, drammaticamente bello, con un’efficacia largamente superiore a quella che avrebbe potuto avere un diario e che nel lontano 1963 contribuì, in modo determinante, a far conoscere agli italiani e agli europei una tragedia di cui altrimenti si avrebbe avuto solo un vago sentore. Venturi riesce a far convivere abilmente l’orrore di una guerra con la bellezza della natura, non ricorre a stratagemmi inventando improbabili eroismi, non cade mai nella retorica, è un racconto che sulle tracce anche di un amore mai confessato raggiunge vertici sublimi e ha scritto bene Sandro Pertini nella sua prefazione, con parole che meglio non avrebbe potuto trovare riferendosi al senso di pietà dell’autore e alla sua convinzione: “ Forse il vero, il grande colpevole, è da ricercare altrove, in questo spirito di violenza e di sopraffazione che, al di sopra di ogni frontiera geografica e ideologica, continua ancora ad armare la mano di nuovi assassini.”  E’ con questa radicata e profonda persuasione che Marcello Venturi ha raccontato, senza odio, di un eccidio a cui ha guardato con animo dolente, riuscendo con la sua narrazione a consegnare ai lettori una vera opera d’arte.
Non aggiungo altro, un capolavoro non ne ha bisogno.

Titolo: Bandiera bianca a Cefalonia
Autore: Marcello Venturi
Prefazione di Sandro Pertini
Editore: Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Genere: Narrativa
Pagg. 336
ISBN 9788804741220
Prezzo Euro 14,00

Marcello Venturi (Seravezza, Lucca, 1925 – Molare, Alessandria, 2008) narratore italiano. I suoi libri più noti s’ispirano alla guerra, nella linea del neorealismo: Dalla Sirte a casa mia (1952), Bandiera bianca a Cefalonia (1963), Gli anni e gli inganni (racconti, 1965). Le opere successive affrontano situazioni legate ai problemi della cultura agricola italiana: Terra di nessuno (1975), Il padrone dell’agricoltura (1979), Sconfitta sul campo (1982). La vena ironica prevale in Dalla parte sbagliata (1985), che racconta le vicende di una persona perseguitata dalla sfortuna, mentre in Il giorno e l’ora (1987) le fantasie del protagonista, un orologiaio, divengono metafora del tempo «scaduto». Sdraiati sulla linea (1991) è un’arguta confessione autobiografica; Tempo supplementare (2000) è un libro di memorie familiari e ritratti di protagonisti della vita culturale italiana.

Renzo MontagnoliSito

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