Recensione: Giulia Alberico – Madrigale


Un libro intenso e piacevole
Dopo aver letto e particolarmente apprezzato La signora delle Fiandre ho voluto procedere con altre opere di Giulia Alberico, cominciando da questa, edita nel 1999, e quindi antecedente al precitato romanzo storico.
In questo caso nulla è lasciato al teatro della storia, ma la narratrice ha voluto procedere alla disamina dei rapporti familiari e degli attriti che spesso li contraddistinguono, non accontentandosi di restare in superficie, ma scendendo in profondità, tanto da rivoltare come uno calzino l’animo umano.
Madrigale è la raccolta di tre racconti, di cui il primo La casa del 1908 è quello che mi è piaciuto di più, con la sua particolarità di avere un “io narrante” costituito appunto da una casa che racconta la vita dei suoi abitanti, dei loro piccoli e grandi contrasti, delle nascite e delle morti, in poche parole della vita in tutte le sue sfaccettature. E’ una lettura molto piacevole grazie a una scrittura fluente e raffinata che, quando necessario, invita a soffermarsi, a riflettere su problemi di particolare e rilevante interesse. Su tutto predomina il passato, un trascorso fatto non solo di gioie, ma anche di dolori che tuttavia, nello scorrere degli anni, si attenuano, come se la memoria finisse con il considerare certi fatti drammatici come sfumati, se non addirittura addolciti. Il ricordo è presente anche nel secondo racconto, Donna Ortensia, la storia di una solitudine cercata, e anche lì c’è una casa, ma chi narra è una donna, la vittima incolpevole di un padre padrone, una figura che è difficile dimenticare nel suo progressivo rinchiudersi in un bozzolo, nel graduale rifiuto della vita. Il terzo e ultimo, Regina, penso che avrebbe dovuto essere nelle intenzioni della scrittrice quello che, concludendo il libro, avrebbe coronato il suo desiderio di realizzare qualcosa di memorabile, tanto evidente risulta l’impegno profuso. Nel difficile e conflittuale rapporto fra una madre malata di protagonismo e una figlia stanca di esserne vittima l’analisi psicologica, che si avvale di un duplice diario, appare meno convinta, più incerta, tanto che ne risente anche la scrittura, con alcune forzature che le altre due prose non presentano. Con ciò non intendo dire che non sia bello, ma semplicemente che è un racconto meno riuscito degli altri.
In ogni caso le capacità di Giulia Alberico di intrattenere il lettore con uno stile non consueto per la sua particolare raffinatezza, il ricorso a un italiano semplice, ma di grande efficacia, e infine le trame ben congegnate con protagonisti delineati in modo preciso e senza sbavature  rendono anche questo libro meritevole di attenzione.

Titolo: Madrigale
Autore: Giulia Alberico
Prezzo copertina: € 13,00
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: La memoria
Edizione: 3
Data di Pubblicazione: 3 settembre 1999
EAN: 9788838915284
ISBN: 8838915288
Pagine: 276

Giulia Alberico, nata a San Vito Chietino nel 1949, insegnante di lettere per oltre trent’anni, vive a Roma. Ha scritto, tra gli altri, i romanzi Il gioco della sorte (Sellerio, 2002), Come Sheherazade (Rizzoli, 2004), Il vento caldo del Garbino (Mondadori, 2007) e Un amore sbagliato (Sonzogno, 2015). Con il volume di racconti Madrigale (Sellerio, 1999) ha vinto il premio Arturo Loria.

Renzo MontagnoliSito

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