Recensione: Rosaria Di Donato – Scrigno 1


“Scrigno” di Rosaria Di Donato (Self-Publishing, 2025 pp. 117) contiene tutta la preziosa e sicura protezione degli affetti più cari, racchiude come un forziere prestigioso la ricchezza dei ricordi e custodisce una liturgia sentimentale per la destinazione delle difese familiari, in nome di un antica e suggestiva eredità emotiva. La poesia di Rosaria Di Donato sorveglia il dono dell’ispirazione attraverso una riflessione intima e privata sulle immagini, i sogni e i pensieri del passato, salvaguarda l’evocazione naturale di un patrimonio in cui la gioia la nostalgia e la commozione intrecciano il significato indissolubile del tempo, difende la testimonianza sensibile di un vissuto illuminato dall’autentica sensazione dell’identità poetica. Rosaria Di Donato preserva la memoria delle proprie esperienze dal territorio della dimenticanza, accorda il profumo e le sfumature dei paesaggi espressivi della natura con le intonazioni eloquenti e incisive dell’anima, conserva la corrispondenza simbolica del proprio universo interiore nelle intuizioni delle visioni, rincorrendo ogni insegnamento del cuore, la devozione sacra dell’infanzia, l’incanto secolare della speranza. Recupera la polvere del tempo, inabissata nella penombra di una solitudine sfuggente e imperscrutabile, traduce il mistero e la forza delle impressioni ai confini di un’entità in bilico tra consolazione e dolore, mescola frazioni di reminiscenze imbevuti di struggente malinconia, concentra la benedizione tangibile delle parole per mitigare la soglia della desolazione, per configurare sapientemente l’orizzonte delle promesse e delle attese fiduciose, per inseguire i segni e le tracce di una magia segreta nella previsione di un itinerario interpretativo delle rivelazioni umane. “Scrigno” include il cammino originario della poesia intorno alla premurosa e gentile affermazione alla condivisione, come fedeltà alla conoscenza e ai richiami del mondo, svela la commemorativa presenza della radice letteraria nella natura comunicativa di ogni riuscita integrazione linguistica nella scrittura che ritrae e disegna la vita, dall’affascinante immediatezza degli haiku all’efficacia ammaliante dei testi in spagnolo e in dialetto romanesco. Rosaria Di Donato insegue con risoluta resistenza l’urgenza della trasmissione empatica, destinando alla poesia il compito di rendersi portavoce di un congiungimento tra la pace e la bellezza oltre la dissolvenza, recapita all’indirizzo del limpido lirismo dei versi, in uno stile originale ed esegetico, la collezione privata delle fotografie corredate a cornice amorevole del libro, consegna la tenera e passionale qualità di rintracciare l’appuntamento con se stessa, con la romantica ricerca delle proprie radici. Risolleva la saggezza delle stagioni della vita con il sostegno comprensivo e il conforto incondizionato dei propri avi, guida l’attenzione impegnativa di una poesia che si fa anche stimolo di azione civile per una consapevolezza sociale ed etica. Sprigiona l’intensa e costante dolcezza nei versi, recuperando, nell’armonia di una risonanza confidenziale e nell’uso di un linguaggio lineare e spontaneo, il contenuto di una sperimentazione introspettiva, dove l’inquietudine e la meraviglia sono lo specchio della stessa esistenza, vista con gli occhi di chi sa oltrepassare il confine degli itinerari spirituali. La delizia essenziale dell’atmosfera familiare porta con sé la riconoscenza della serenità, retaggio culturale e morale inestimabile, da custodire come una scrigno.

Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti”
https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

Titolo: Scrigno
Autore: Rosaria Di Donato
Prezzo copertina: 16,64€
Editore ‏ : ‎ Independently published
Data di pubblicazione ‏ : ‎ 12 marzo 2025
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Lunghezza stampa ‏ : ‎ 117 pagine
ISBN-13 ‏ : ‎ 979-8305141054

Testi scelti tratto da: Scrigno di Rosaria Di Donato

lascito

il quartiere
misurato
con il tuo passo
padre
ora mi è più caro
ogni angolo vivo
nel suono – profumo
di gemme in boccio

il tempo intriso
d’attese lo sguardo
che dai muri sorride
nuovo stupore
nei giorni infonde
rinnovata primavera.

autoritratto

sono nata in un angolo di cielo
dove il vento rincorre nuvole
e spazza via la tristezza

come rondini

come rondini tornare
in un paese noto
librarsi in volo su campagne
la distesa del mare

sfida per gli occhi
il confine vicino
un cornicione

la rotta

chiedere al vento
dov’è la soglia
che conduce altrove
e disegnare
con lo sguardo al cielo
la rotta per i sogni
irrealizzati

scrivere

scrivo perché non respiro
perché non trovo spazio
intorno a me
per i miei sogni
invece nella pagina
si aprono visioni
e la mia anima
vive

scrigno

le notti insonni
uno scrigno dischiudo
di lucciole e parole

sembrano piccole stelle
e suoni comparsi
all’improvviso dal buio

volano ballano
s’attorcigliano

come a voler comporre
una canzone in libertà

è la poesia
che uscita dallo scrigno
s’innamora dei sogni

culla le anime inquiete

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