Haiku per Parigi
Strade d’autunno
e vittime innocenti,
Parigi geme.
Nebbiose lacrime
soavi crepitando
piangono gli alberi.
Novembre, il tredici:
nella Ville Lumière
spari, grida, esplosioni.
Nel nome di chi?
Allah, Dio, God, Dieu, Dominus…
Strade linfatiche,
foglie cadute,
i sogni dei poeti
spazzati via.
Folli colonne…
Sacri suicidi, osanna…
Sangue di bimbi.
Realpolitik…
La guerra fra ultimi e ultimi…
I crani aperti.
Toraci e squarci…
Uno per uno, a terra,
a supplicare.
E bombe ancora
in altri altrove, stupri,
tende nel fango,
mitra dans les rues,
fantasmi, droni, martiri…
Dov’è pietà?
Musica rotta…
Concerto di proiettili…
L’apocalisse.
Fratelli in morte
gli affogati nel mare
e i morti nei bar.
Strade d’autunno
e vittime innocenti,
il mondo geme.
Alberto Figliolia
Sono ormai trascorsi otto anni da quel tragico giorno, venerdì 13 novembre 2015, in cui Parigi e la coscienza collettiva furono sconvolte da un attentato terroristico progettato e congegnato in più luoghi contemporaneamente: il Bataclan, dove si svolgeva un concerto rock; Stade de France; dei bistrot.
Il totale fu di 130 mori e oltre 350 feriti. Una scia di paura e angoscia e disorientamento. Non bastano aggettivi e sostantivi per raccontare quell’orrore improvviso. Un atroce marchio di inesplicabile a marchiare, a gravare.
Come capire, sempre che vi sia qualcosa da capire in quei fatti, in quegli atti? Emmanuel Carrère, multiforme e geniale personalità – scrittore in primis, ma anche giornalista e regista – in possesso di una personalissima cifra autoriale e stilistica, navigando fra romanzo, interpretazione della realtà e autobiografia – si occupò del caso, seguendo il processo a coloro che ne furono complici e all’unico superstite fra i terroristi – e andando a scovare ragioni e sragioni con una sorta di spaesamento interno e civile., ma anche con una fermissima volontà, nulla tralasciando e trascurando, dai sopravvissuti in preda alla loro devastante sindrome al ricordo delle vittime innocenti, sino ai colpevoli dell’efferata esecuzione. Un’analisi lucida per quanto oltremodo ardua.
Ne vennero fuori eccezionali reportages e, infine, un gran libro, V13, pubblicato da Adelphi (e giunto ormai all’ottava edizione), le cui pagine si scorrono con ansia febbrile, tentando di entrare nel cuore dell’assurda vicenda. Il libro si divide in tre parti: Le vittime, Gli imputati, La corte.
Nell’imminenza della triste ricorrenza al Teatro Gerolamo di Milano andrà in scena per tre giorni, dal 15 al 17 novembre, l’omonimo reading teatrale tratto, per l’appunto, dal libro di Carrère.
“Riguardare a quegli eventi significa riguardare a un pezzo importante della nostra storia contemporanea e, in qualche modo, anche immergersi nelle pieghe della nostra società; farlo attraverso lo sguardo di Carrère permette di entrare nei meandri di questa triste storia da una prospettiva speciale; quella di un autore capace di mettere al centro della sua inquadratura prima di tutto la persona, cercando di rimanere fuori da pregiudizi o soluzioni preconcette, dando spazio al lato umano, prima che a quello politico o ideologico. Carrère fa risultare questa storia, pur nella sua tragicità, appassionante e rivelatoria, perché capace di metterci di fronte alle contraddizioni del nostro tempo e forse dell’uomo stesso.”
V13 è una produzione ATIR-Teatro Gerolamo. Gli attori in scena sono Arianna Scommegna e Mattia Fabris. Alla chitarra Massimo Betti. Durata dello spettacolo: 70′ senza intervalli.
Da vedere per tentare di afferrare sprazzi dall’incomprensibile terribile che sconvolse quei luoghi e quei giorni e che implacabile ci travaglia. Perché la domanda possa avere almeno un barlume di risposta e perché possiamo continuare a nutrire il coraggio di vivere e di amare.
Alberto Figliolia
V13. Teatro Gerolamo, Piazza Cesare Beccaria 8, Milano.
Orari: ven 15 e sab 16/11, h 20; dom 17/11, h 16.
Info e prenotazioni: uffici, tel. 0236590120 (lun-ven h 10-18,30); biglietteria, tel. 0236590120/122 (nei giorni di spettacolo a partire da 4 ore prima); e-mail info@teatrogerolamo.it; sito Internet www.teatrogerolamo.it; WA 3456990726.