RecensioneTeatrale: La tempesta. Piccolo Teatro Grassi


Magia allo stato puro. Scenografie e costumi, musica e, soprattutto, la sublime, poetica, virtuosisistica e dolcemente vertiginosa e nostalgica arte delle marionette by Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli con la complicità del superbo duo, in comunione fra i secoli, William Shakespeare-Eduardo De Filippo.
Al Piccolo Teatro Grassi, nella storica sede di via Rovello 2, sino al 30 giugno sarà in scena La tempesta, il capolavoro, tanto fascinoso quanto enigmatico, fantasioso e con una molteplicità di chiavi di lettura, firmato dal Grande Bardo (inglese e patrimonio universale dell’umanità), nella celeberrima traduzione in napoletano dell’altrettanto immenso Eduardo De Filippo (i sovratitoli scorrono ben visibili agli spettatori nella parte superiore del sipario).
Un susseguirsi di scene che strappa sensazioni di splendido stupore, con l’esotismo della lingua partenopea ad accrescere la sorpresa continua che avvolge in un manto di indescrivibile meraviglia. Un’opera di genesi intellettuale indubbiamente complessa (compreso il concetto di teatro nel teatro), densa di simboli e  significati, intorno ai quali da secoli si è scatenata l’esegesi, ma al tempo stesso estremamente fruibile grazie alle armi della fantasia e ai suggestivi rami di parole.
La vicenda si svolge su un’isola in cui sono fortunosamente approdati Prospero, duca di Milano e mago, spodestato da una congiura ordita dal fratello Antonio, usurpatore e traditore in quanto alleatosi con il re di Napoli Alonso, e la figlia Miranda. Un terribile fortunale, scatenato e governato dallo stesso Prospero fa approdare all’isola Antonio e Alonso, il figlio di quest’ultimo – il principe Ferdinando – e altri personaggi di corte, compresi un buffone e un cantiniere ubriacone. Nel cast parte importante hanno Calibano, figlio della strega Sicorace e schiavo di Prospero, selvatico e di bruttissimo aspetto (invero personaggio oltremodo composito), lo spirito dell’aria Ariel e innumerevoli altri spiriti e creature varie, quali folletti, animali e farfarelli.
Immaginatevi questa incredibile congerie muoversi sul palcoscenico disegnando una storia al cui dipanarsi si assiste, per quanto la si conosca, con nuovo e continuo sbalordimento. Le musiche, originali, di Antonio Sinagra sono un magnifico e  perfetto pendant, al pari delle scene ideate da Maurizio Dotti e Franco Citterio, dei costumi di Eugenio Monti Colla (bozzetti di Maurizio Dotti), mentre il napoletano getta a propria volta in un vortice di incanto sonoro.
Sotto la direzione tecnica di Tiziano Marcolegio e la regia dello stesso Eugenio Monti Colla, ripresa da Franco Citterio e Giovanni Schiavolin, in una versione curata da Luca De Filippo, i marionettisti – da citare tutti rigorosamente – Franco Citterio, Maria Grazia Citterio, Piero Corbella, Camillo Cosulich, Debora Coviello, Cecilia Di Marco, Tiziano Marcolegio, Michela Mantegazza, Pietro Monti, Giovanni Schiavolin, Paolo Sette portano a compimento un autentico miracolo artigianale-artistico sino al finale di disvelamento e “redenzione” nel segno della consapevolezza, del perdono e della forza vivificante dell’amore. Anche se sarebbe semplicistico ridurre La tempesta a queste sole soluzioni.
Citiamo anche, fra gli artefici della rappresentazione marionettistica, la voce di Miranda Imma Piro e le canzoni interpretate da Antonio Murro, con registrazioni effettuate da Gianfranco Cabiddu.
“Fra i seicento manoscritti di archivio della Compagnia Carlo Colla & Figli, accumulati in duecento anni di attività marionettistica, già avevano trovato posto autori classici come Gozzi, Goldoni e Molière; anche Shakespeare compariva in rimaneggiamenti alquanto arbitrari e legati a testi quali Falstaff e Macbeth, ma in piena rinuncia dei momenti poetici, forse per un eccessivo zelo nei riguardi di un pubblico non sempre preparato ad accettare dalle marionette un testo di parola che non fossero drammoni o tragedie a fosche tinte. La forza poetica di Eduardo De Filippo nel restituire, attraverso la ricchezza del linguaggio napoletano, la dimensione “popolare” di un testo ormai visitato e rivisitato da interpretazioni filosofiche e intellettuali, è apparsa come il punto di raccordo più intenso e più concreto con il teatro di marionette che rende tangibile il mondo della fantasia attraverso magie e incantamenti scenici. Per la Compagnia Carlo Colla & Figli rimaneva un punto da superare: far sì che La tempesta nascesse, così come Eduardo aveva voluto, come spettacolo “di marionette”, cioè che si allineasse ai kolossal di repertorio quali Excelsior, Gli ultimi giorni di Pompei, Cristoforo Colombo, Cenerentola, Prometeo e altri ancora…”
In fondo La tempesta è un viaggio, in un luogo apparentemente limitato come un’isola, dentro sé stessi, quindi negli sterminati paesaggi interiori della coscienza. Rielaborazione e catarsi. E un divertimento infinito e memorabile, con non pochi insegnamenti morali da cogliere. E poi la magia incommensurabile delle marionette…

Alberto Figliolia

La tempesta. Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2, Milano (MM1 Cairoli o Cordusio). Fino al 30 giugno.
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.
Info: www.piccoloteatro.org; biglietteria telefonica 0221126116 (da lunedì a sabato: dalle 12.30 alle 18 | domenica e festivi: chiuso)
Prezzi: platea 25 euro, balconata 22 euro.
Durata: 120 minuti incluso un intervallo.
Spettacolo in napoletano con sovratitoli.

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.