CineRecensione: Il corriere – The Mule (2018) di Clint Eastwood


Clint Eastwood non sbaglia un colpo. Abbiamo visto per la prima volta (su Iris) The Mule, che al cinema avevamo perso, un lavoro compiuto, tratto dalla vera storia di Leo Sharp, un anziano corriere della droga assunto quasi per caso da un cartello di narcotrafficanti. Un articolo del New York Times scritto da Sam Dolnick è lo scarno soggetto dal quale prende vita una vibrante sceneggiatura di Nick Schenk, montata in 116 minuti di puro cinema on the road – ironico e sentimentale – dal bravo Joel Cox e fotografata lungo gli ampi spazi della Georgia e del Nuovo Messico da Yves Belanger, accompagnata dalla colonna sonora (straordinaria) del grande Arturo Sandoval. Clint Eastwood è un interprete eccellente nella parte di Earl Stone, un novantenne che ha trascurato la famiglia e solo da vecchio si rende conto dei suoi errori, ma il modo in cui cerca di rimediare gli procura non pochi guai, anche se aiuta la nipote a studiare, finanziando le necessità di figlia ed ex moglie. Andy Garcia è un credibile capo del cartello, un criminale dai vecchi principi morali che a un certo punto viene fatto fuori dai giovani, che propugnano nuovi metodi di lavoro e sono privi di scrupoli. Bradley Cooper è un convincente agente della Dea che per tutta la pellicola dà la caccia al corriere, senza immaginare minimamente che possa trattarsi di un uomo così anziano. Il film mette in evidenza i rapporti familiari, la necessità di un anziano di sentirsi ancora utile nelle cose che sa fare meglio (nel caso di Earl, guidare), parla di un amore che non tramonta nonostante tutto, del senso d’onore che non si può trascurare, fino alla decisione finale del vecchio corriere di assumersi ogni responsabilità e finire in galera a coltivare fiori, una sua vecchia passione. Un film girato molto bene da un Clint Eastwood in gran forma che – proprio come il buon vino – con il passare degli anni diventa sempre migliore; persino commovente in un finale che non ti aspetti, capace di passare da un registro da commedia alla parte drammatica senza soluzione di continuità. L’anziano corriere, nonostante i suoi mille difetti umani, alla fine del film sta simpatico a tutti. Non c’è uno spettatore che non parteggi per lui. È il cinema ben fatto, bellezza! E quando dietro la macchina da presa – per l’occasione anche davanti – c’è il vecchio Clint, la magia del buon cinema si realizza senza difficoltà. Da vedere assolutamente.

Regia: Clint Eastwood. Soggetto: da un articolo del New York Times scritto da Sam Dolnick. Sceneggiatura: Nick Schenk. Montaggio: Joel Cox. Fotografia: Yves Belanger. Musiche: Arturo Sandoval. Effetti Speciali: J.D. Schwalm, Rick Sander. Scenografia: Kevin Ishioka, Julien Pougner, Ronald R. Reiss. Costumi: Deborah Hopper. Trucco: Luisa Abel. Produttori: Clint Eastwood, Tim Moore, Kristina Rivera, Jessica Meier, Dan Friedkin, Bradley Thomas. Case di Produzione: Warner Bros. Pictures, Malpaso Productions, Imperative Entertainment, Bron Creative. Distribuzione (Italia): Warner Bros. Italia. Lingua Originale: Inglese, Spagnolo. Paese di Prodizione: Stati Uniti d’America, 2018. Durata: 116’. Genere: Drammatico. Interpreti: Clint Eastwood (Earl Stone), Bradley Cooper (agente Colin Bates), Michael Peña (agente Trevino), Dianne Wiest (Mary Stone), Andy García (Laton), Alison Eastwood (Iris Stone), Taissa Farmiga (Ginny Stone), Ignacio Serricchio (Julio Gutierrez), Loren Dean (agente Brown), Laurence Fishburne (agente speciale Warren Lewis), Victor Rasuk (Rico), Manny Montana (Axl), Clifton Collins Jr. (Gustavo), Noel Guglielmi (Bald Rob), Eugene Cordero (Luis Rocha), Robert La Sardo (Emilio).

Gordiano Lupi

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