L’umanità giace “sotto un mare di stelle” alla ricerca della felicità, fosse anche quella di un breve istante, e della libertà, altrettanto ardua da raggiungere. Illusioni forse, ma la speranza non è mai doma. Si apre con immagini di rapinosa meraviglia Yaya e Lennie-The Walking Liberty: dall’immensità dello spazio interstellare, un dolce sibilo cosmico, sino a zoomare a rovescio verso il pianeta Terra, verso l’Italia, verso Napoli, verso una giungla con i suoi abitanti, un ambiente bucolico, l’armoniosa potenza della natura a stupirci, ma, invero, siamo dentro e sotto i resti dell’apocalisse… Yaya e Lennie – lei una giovane minuta e decisa, lui un gigante ingenuo, quasi un bambino – si muovono nella foresta, intenti a procacciarsi il cibo e a schivar pericoli. Già, perché in giro ci sono anche animali feroci, tribù allo stato primitivo e quelli dell’Istituzione, residuo tecnocratico in un mondo che la Natura ha ripreso nelle proprie immortali e giuste spire.
La giungla e la libertà, l’Istituzione e l’idea di ricostruire un mondo come quello di prima, anche con la coercizione. Un film d’animazione, con il suo apparato avventuroso, dai temi forti: civiltà e progresso condizionati o libertà senza protezione, con rischi e disagi? Va in scena lo scontro eterno tra controllo tecnosociale con la presunta sicurezza materiale e primitiva innocenza non scevra di pericoli. Una dialettica che parrebbe insanabile. In questo cozzo è possibile una via di mezzo, un punto d’incontro? Ed è un vero lieto fine quello che va in onda? Un film dalla coscienza ecologista? Di certo un’opera d’arte, e pure dell’ingegno italiano.
Si potrà assistere, come un monito, alla proiezione, nella giungla, di spezzoni del discorso di Charlie Chaplin ne Il grande dittatore; si ammirerà il bizzarro corteo di rivoluzionari il cui capo ha il “Dios” Maradona tatuato sul braccio sinistro. E che dire dell’incredibile corredo di canzoni della colonna sonora in partenopeo? Napoli come il mondo.
“Questa è la storia di due spiriti liberi che vogliono trovare il loro posto nel mondo. Yaya, una ragazza dal carattere ruvido e dallo spirito indomito, e Lennie, un giovane uomo alto più di due metri e affetto da un ritardo mentale. Uniti da un legame profondo si prendono cura l’uno dell’altro cercando di non farsi portar via l’unica ricchezza che gli è veramente rimasta: la loro libertà.”
La regia è di Alessandro Rak, il quale ripropone sullo schermo il suo immaginario… “poetico e coraggioso, che lo ha consacrato come uno dei talenti più innovativi del cinema europeo d’animazione, grazie a lavori come L’arte della felicità (2013), che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di Best European Animated Film agli European Film Awards 2014, e Gatta Cenerentola (2017), vincitore di due David di Donatello. Le immagini di Yaya e Lennie-The Walking Liberty entrano in risonanza con quanto è stato vissuto a livello globale nell’ultimo biennio: Yaya e Lennie sono i protagonisti che si muovono in un futuro apocalittico, in cui Napoli e il mondo intero si sono trasformati, a causa di una serie di catastrofi ecologiche, in una foresta impenetrabile. Nella giungla del nuovo mondo, tramite la storia di due ragazzi, si rimetteranno in discussione i valori sui quali dovrà reggersi la (nuova) civiltà.”
Un lavoro, osiamo dire, di eccelsa qualità artistica e oltremodo originale. Sarà nelle sale italiane dal 4 al 7 novembre. Una festa per gli occhi, uno stimolo per la mente, un pungolo per la coscienza. Per adulti e bambini, senza discriminazioni…
Alberto Figliolia