Cinema: Moonlight di Barry Jenkins


Recensione film “Moonlight” di Barry Jenkins

LA DIFFICILE RICERCA DELL’IDENTITÀ
Lo chiamano Little, lo vessano, lo emarginano, ma è Miami, quartiere periferico di afroamericani rissosi, droga, povertà, e lui è un bambino con madre tossicodipendente e una confusa opinione sulla sua sessualità quando da adolescente cerca di farsi rispettare. Destino segnato? Fuori dalle convenzioni di questa storia di slums ci porta un taglio sincopato, ma non frettoloso, aereo, ma anche dettagliato, sulla contraddizione tra l’identità virile, aggressiva, richiesta dall’ambiente, e la libertà di rifiutarla e riconoscersi nella scoperta di omosessualità. L’incontro, da adulti, tra Little e il compagno del primo bacio dopo 20 anni, vale il biglietto. Spigola tra Spike Lee e Sidney Poitier, cerca una sua strada, molto “scritta” se vogliamo, in scene cruciali fin troppo marcate. Candidato a 8 Oscar.

Silvio Danese

Titolo originale: Moonlight
Nazione: U.S.A.
Anno: 2016
Genere: Drammatico
Durata: 111′
Regia: Barry Jenkins
Cast: Mahershala Ali, Naomie Harris, Trevante Rhodes, André Holland, Janelle Monáe, Ashton Sanders, Jharrel Jerome, Alex Hibbert, Jaden Piner

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