Mi convinco sempre più che una nota di lettura -o recensione che sia – non è altro che il tentativo di trovare il bandolo di fili sospesi ma solo apparentemente.
Di fatto, sono tenuti insieme da una parola, riflesso che assomma un passato più o meno recente; una parola chiave che li lega e che si ripropone, in modo più o meno inconscio, come un mandala dalle tante sfaccettature.
Trovarla – così come sbagliarla o eluderla – è affare di vissuto: quanto quei versi leggono chi li legge, dove lo rimbalzano, chi, tra poeta e lettore, è avanti o indietro di un passo nella vita.
Certo, la scrittura in genere è la volontà di mettere tutte le carte in tavola e tentare di fare chiarezza, o per dirla con le parole del Nobel Annie Ernaux la mancanza di senso di ciò che si vive nel momento in cui lo si vive moltiplica le possibilità di scrittura. E forse sarà una prerogativa del poeta – e di Maria Allo –quella di sapersi dare coraggio, trovare le parole giuste a consolarsi e, così, implicitamente, concedersi il tempo di adattarsi all’ostacolo (da pag.23)
Impariamo da soli con questi corpi
rappresi alle vertebre
i dettagli dei nostri abissi
rivelano chi siamo
ombre incustodite tra atomi dispersi
e ancora da pag 27
Caviglie trattenute sul flutto che scorre
Passerà questo tempo così come si riproduce
nel profondo un sempreverde e ramifica
in ogni incisione di un cortile ignorato
Un dio errante con ali distese reggerà
il brusio della vita che cede e anche
se gli occhi non riescono a vedere
una feritoia di luce schiude un volto
prima della parola a metà strada
Non c’è lirica in questa silloge che non sia profumata e colorata di natura, non c’è sofferenza che non vorrebbe stemperarsi in essa e, in filigrana, l’ombra di qualcuno che l’autrice ama o, forse, ha molto amato
Resistere è il nuovo confine
Sai talvolta tutto vacilla
quando non c’è fenditura di scoglio
nella brughiera desolata
in cui custodire amore
ma vale tenere le mani
aperte e non lasciarsi
cadere anche se i sogni
ora sono realtà sommerse
nel gioco a mosca cieca
con il sangue dei vivi
Resistere è il nuovo confine
In quasi tutte le liriche, alcuni tratti sono trascritti in corsivo al quale, la nostra, si affida per rimarcare il significato o la dolcezza del verso, sempre corposo e ardente, ricorda un po’ le onde del mio ionio: marosi che si increspano come aquile e vorrebbero svettare (pag. 44)
Fermarsi qui
Con dita sparse si scava dappertutto
nella passione del bianco
anche se il cielo tra fogli
cammina sospeso sul ciglio
Rompo gli argini per vorticare
nell’insonnia affilata delle mie
migrazioni finché una forma
del vento nei capelli leggera
possa reggere le parole con ardore
Così per quanto non salvino
in ogni foglio le parole crescono
Nella poesia che dà il nome alla raccolta, il verso e l’implicita aspirazione che fa da battistrada (pag. 15)
Si squarcia sulla bocca
il nome che ci detiene
come se il vero margine fosse questo nostro nome che, a sua volta, identifica un corpo e un confine e, quindi, il desiderio di andare oltre, divincolarsi, come quando ci si lascia rapire dall’incanto e, transitando dalla meditazione, si approda alla contemplazione poetica: passaggi che Maria Allo compie con molta, tanta destrezza.
Titolo: Sul margine
Autore: Maria Allo
Prezzo copertina: € 13.00
Editore: Interno Libri Edizioni
Collana: Interno versi
Data di Pubblicazione: gennaio 2023
EAN: 9791280138262
ISBN: 1280138262
Pagine: 92