L’antico Egitto a Modena
Devo ammettere che delle mie letture da ragazzo ho solo un vago ricordo, sia per il non indifferente tempo trascorso, sia anche perché all’epoca non è che per casa circolassero molti libri, soprattutto per il loro costo per niente trascurabile se confrontato con le modeste entrate familiari; aggiungo che il sistema del prestito bibliotecario non era così diffuso come oggi, che le biblioteche erano poche e che non avevano molti titoli. A mente mi sovvengo di alcune opere: Senza famiglia, un romanzo strappalacrime con protagonista un orfano, L’isola del tesoro, Robinson Crusoe e Ivanhoe, tre opere queste che vuoi per l’impronta avventurosa, vuoi per il fatto che consentivano ampi spazi allo sviluppo della fantasia mi risultarono particolarmente gradite. Da allora sono passato a una letteratura più complessa adatta agli adulti, anche se di tanto in tanto non ho mancato di chiedermi come dovesse essere la narrativa per ragazzi negli anni che vorticosamente sono seguiti, con mezzi di conoscenza che ai miei tempi erano impensabili, dalla televisione al personal computer. L’occasione per soddisfare la mia naturale curiosità è venuta con la pubblicazione di un romanzo di un amico, Il Mistero della Statuetta Egizia,di cui molto gentilmente mi è stata fatta avere una copia. Devo dire che ho cominciato la lettura cercando di immedesimarmi in un ragazzo, cioè tornando ai 12-13 massimo 14 anni, un’età per me lontanissima e infatti non ci sono riuscito, e allora ho deciso di accostarmi all’opera scevro di pregiudizi e cioè, in particolare, il testo non doveva essere diverso da quelli che comunemente leggo e recensisco, con l’unica avvertenza che in questo tipo di narrativa non ci devono essere complicazioni, i personaggi devono avere caratteristiche ben precise (o del tutto buoni, o del tutto cattivi), la trama deve costituire il quasi esclusivo elemento di giudizio. Così ho fatto e se devo essere del tutto sincero dico pure che la lettura mi ha divertito, avvincendomi, tanto che mi ha reso partecipe dell’impresa di questi tre ragazzini modenesi alle prese con un mistero egizio, il cui lato più inquietante è dato dalla materializzazione di Anubi, il dio con la testa di cane, il protettore del mondo dei morti, e poiché la trama in queste opere è tutto, o quasi tutto, non aggiungo altro. Comunque, per quanto abbia limitato il mio metodo di esaminare il romanzo, non ho potuto fare a meno di verificare altri aspetti e ho fatto bene. Infatti l’italiano con cui è scritto è corretto, cosa che dovrebbe essere scontata, ma sempre più spesso non lo è, addirittura anche nel caso di autori contemporanei che vanno per la maggiore; l’ambientazione, per quanto sia il risultato di descrizioni non approfondite, tuttavia è esposta bene, visto che le linee essenziali sono chiare e assai indicative, l’atmosfera di suspense c’è tutta e regge fino alla fine, le caratteristiche dei personaggi sono abbozzate, ma visto l’età dei lettori ai quali è soprattutto indirizzato il libro va bene così. Insomma, Il Mistero della Satuetta Egizia non sarà un libro destinato a costituire una pietra miliare della letteratura, ma è un prodotto ben confezionato, un romanzo che sono più che convinto potrà piacere alla maggior parte dei ragazzi a cui è destinato e anche ai loro genitori, purché abbiano la volontà di leggerlo togliendosi di dosso la maschera di adulti.
Titolo: Il Mistero della Statuetta Egizia
Autore: Marco Giorgini
Editore: Kult Virtual Press
Genere: Narrativa per ragazzi
Pagg. 283
ISBN 9781797955780
Prezzo Euro 7,49
Marco Giorgini, nato a Modena nel 1971, lavora nel campo mdella linguistica computazionale. Per hobby sviluppa videogiochi e gestisce una delle più antiche e-zine italiane, KULT Underground. Da sempre appassionato lettore, si è dilettato negli anni a scrivere racconti.
Questo è il suo primo romanzo per ragazzi.