RecensioneTeatrale: Le nostre anime di notte (da un romanzo di Kent Aruf)


Un’opera deliziosa, delicata, profonda, poetica. Sulla solitudine, sull’amore. Sull’amore che non ha età. Sul pregiudizio che non comprende. Ne Le nostre anime di notte, in una scena minimalista, si muovono Addie e Louis, due anziani, e vicini di casa, che cominciano a frequentarsi per un’idea in apparenza balzana di Addie: perché non dormire insieme e nel letto parlare, raccontarsi, vincendo quella disgregazione interiore generata dall’esser soli? Senza l’idea del sesso.
E il “progetto”, con la sua parvenza d’assurdo, funziona. Addie e Louis s’innamoreranno, nonostante i figli, condividendo sogni e ricordi in un potente e gentile flusso emozionale. Fino a che…
Eccelsa la prova attoriale del duo Elia Schilton-Lella Costa, capaci entrambi di esprimere la complessa e variegata gamma sentimentale richiesta dai personaggi interpretati, la sottile e pur divorante ansia esistenziale che trova un fecondo riposo in questo “improbabile” e riuscito connubio. Dramma – il passato, come recita il titolo di un bellissimo romanzo di Gianrico Carofiglio, è sempre una terra straniera – e gioia si alternano e malinconia e speranza. Una storia magnificamente diretta da Elena Sinigaglia, che ha chiesto a Emanuele Aldrovandi di adattare al teatro il romanzo di Kent Haruf, pubblicato in Italia da NN Editore. “Un romanzo straordinario, di quelli che si incidono nell’anima – spiega la regista nelle note di regia –  e le regalano sollievo e fiducia. Una storia lieve, sussurrata nella notte. Niente urla, niente violenza, niente arroganza. Non si sgomita qui per affermare il proprio diritto ad esistere, tutto qui è in punta di piedi, delicato, mite. Un vero balsamo per chi si sente stritolato da questo mondo strillone e brutale. Le loro parole diventano confessioni, le loro confessioni sono conforto e assoluzione. Il loro amore è una nuova speranza di vita. Perché si può “rinascere” a qualsiasi età, perché il bisogno di ascolto e vicinanza è salvezza per l’uomo”. La vicenda di questo intenso innamoramento si svolge in una piccola città americana con tutto il suo corredo di abitudini sociali e storie. “Un dettaglio per raccontare l’universale”.
Le nostre anime di notte (felici anche le scelte musicali di Sandra Zoccolan) sarà in scena sino al 27 novembre. Da segnalare anche la perfetta alternanza fra i dialoghi diretti e quelli narrati. Lo struggimento coglie, con un senso di pienezza e di meraviglia per ciò che la vita può riservare anche al suo tramonto. “La vita può sorprenderti sempre – la parola ancora a Serena Sinigaglia – se solo non ti arrendi, se dai spazio ai desideri più giusti. Immagino una camera da letto, che ricorda gli interni di Hopper, pulita, ordinata e piena zeppa di ricordi. Nel corso delle loro conversazioni notturne la camera si trasforma, si smonta, come se il loro incontro ponesse nelle giuste scatole i ricordi, anche quelli più amari, e aprisse lo sguardo verso orizzonti nuovi. Così, come per magia, la stanza sparisce, niente più pareti, finestre, mobili, cornici, lasciando spazio ad un cielo meravigliosamente stellato, ad una notte che avvolge e protegge, a due esseri umani vicini, abbracciati, dannatamente vivi, nonostante l’età, le tragedie e i fallimenti vissuti, gli ostacoli, i giudizi, la paura. E forse è questa la libertà”.

Alberto Figliolia

Le nostre anime di notte. Fino al 27 novembre. Teatro Carcano, Corso di Porta Romana 63, Milano (M3, Crocetta).
Info e vendite online: info@teatr.ocarcano.com; www.teatrocarcano.com.

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.