Heman Zed – La Zolfa


A cura di Giuseppe Iannozzi

Irriverente ritratto dell’Italia secessionista e non
Tutta l’Italia è provincia e l’Italia tutta è di provinciali quando non di provincialotti più o meno volgari. Questo nostro Stivale, teatro di grandi imperi durati centinaia di anni, non poco ricco di leggende, nel corso dei secoli, con non poche difficoltà, è riuscito a diventare una terra, uno Stato unito da Aosta a Palermo. Perlomeno questa è l’illusione che sopravvive negli spiriti di molti italiani, e che viene difesa con le unghie e i denti da quanti hanno partecipato alla Resistenza.
Heman Zed, autore padovano, organizza un vero e proprio teatrino di freak, di comici, di esseri umani normali che aspirano all’anormalità. Mordace l’ironia, al limite dell’assurdo, Heman Zed non risparmia attacchi al modus vivendi della società, a quel microcosmo di convenienze e pettegolezzi che l’homo sapiens si ritaglia. In bilico fra Daniel Pennac e il migliore Stefano Benni, l’ironia di Zed non risparmia nessuno, dall’assessore al sindaco, dal semplice inquilino al portinaio più bastardo che sia mai apparso sulla faccia dello stivale italiano.
Sulfo IV, nato Amilcare Fusillo, è uno stronzo patentato: alla sua famiglia non piace e a dire il vero una famiglia non ce l’ha più, perché se potessero lo farebbero fuori in un men che non si dica. Ad Amilcare non resta che una soluzione, trovarsi un nuovo lavoro e dimostrare a quelle canaglie dei suoi parenti che è sì uno stronzo ma uno di quelli con il pedigree. L’occasione gli viene offerta quando incappa in un singolare annuncio: a San Pinerlo, sperduto paesino della provincia italiana, si cerca un portinaio, e lui Amilcare risponde all’annuncio e gli ci vuole poco per capire che il lavoro offertogli è proprio quello adatto a un tipaccio come lui. Quello che ancora non sa è che la Zolfa, il cuore di fuoco del paese, è qualcosa di ben più complesso di una ex fabbrica di fiammiferi adibita a residence. Gli inquilini sono tutt’altro che normali: hanno cervelli mostruosi, da freak, anche se la loro apparenza, a una indagine non troppo scrupolosa, possa sembrare abituale, quella della tipica testa di cazzo made in Italy. Amilcare Fusillo accettando il nuovo lavoro viene ribattezzato Sulfo IV per continuare la tradizione dei suoi predecessori. Sulfo prende dunque servizio e subito viene a contatto con buttane, squarquoie, squinternati, invasati mussoliniani e altri tristi figuri che sembrano essere fuggiti da un manicomio criminale, ma anche a dirla così è un eufemismo. Quando il suo capo, il Cavaliere Pistone, annuncia un colpo di Stato per proclamare la Repubblica Comunale di San Pinerlo, dopo il dovuto tributo di sangue, Sulfo IV intuisce d’essersi cacciato in un pasticciaccio; eppure non abbandona, forse perché, pur non volendo ammetterlo, lui Amilcare è più pazzo che stronzo. Impossibile evitare lo scontro diretto: le rivendicazioni secessionistiche avanzate dal Cavaliere Pistone per nome e per conto della Zolfa, alla fine, attirano le ire dello Stato italiano ma anche del Vaticano. Inizia così una vera e propria battaglia con tanto di assedio, durante il quale il Cavaliere Pistone dimostrerà a tutti le sue innate doti di condottiero secessionista. E mentre sotto gli occhi sbalorditi dell’opinione pubblica si consuma il dramma, Telebronco, il primo canale di San Pinerlo, trasmette in diretta, ovviamente sotto la stretta vigilanza del Cavaliere.
Una galleria di personaggi anomali – che a livello mentale sono dei freak – e la cui sola aspirazione par essere quella di diventare giorno dopo giorno più anormali, perché di integrarsi nella società non ci pensano affatto. Heman Zed dipinge l’Italia, i suoi vizi e le sue poche virtù, nella Zolfa: un ritratto impietoso che richiama (in)volontariamente l’assurda comicità della famiglia Simpson di Matt Groening, ma soprattutto l’irriverenza dei Griffin creati da Seth MacFarlane.
La Zolfa di Heman Zed: esilarante, semplicemente esilarante, e non è poco davvero. Leggere Heman Zed è un vero piacere, forse uno degli ultimi ancora autentici in quello che altrimenti sarebbe un ben più che sconsolato panorama pseudo letterario.

Heman Zed ha 42 anni, vive a Padova. Dopo aver viaggiato per l’Europa, lavorando come dj, importatore di abbigliamento fetish e anelli per body-piercing, ora collabora con un’associazione no-profit impegnata in progetti sociali multimediali. E’ un appassionato studioso di storia contemporanea. Ha esordito per Il Maestrale nel 2007 con La cortina di marzapane, che presto diventerà un film per la RAI e che ha già ricevuto la Menzione Speciale all’XI edizione del Premio «L’Albatros – Città di Palestrina». La Zolfa è il suo secondo romanzo.

 

Giuseppe Iannozzi

Titolo: La Zolfa
Autore: Heman Zed
Prezzo: € 15.00
Editore: Il Maestrale
Collana: Narrativa
Data di Pubblicazione: Gennaio 2009
ISBN: 8889801743
ISBN-13: 9788889801741
Pagine: 224
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea

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