Gavino Puggioni – Nelle falesie dell’anima o delle umane emozioni


Nelle falesie dell'animaA cura di Renzo Montagnoli

Un messaggio di speranza
“…Apritela quella porta! / la Terra è nostra / vogliamo viverla!”

Autore prolifico (in dieci anni questa è la sua quinta raccolta pubblicata), Gavino Puggioni tuttavia non sacrifica la qualità alla quantità, tutto volto a cercare dentro di sé gli anfratti più nascosti della propria anima.
Anche questo Nelle falesie dell’anima, sottotitolato o delle umane emozioni, si inserisce in un quadro generale in cui il poeta sardo procede nella sua analisi introspettiva non isolandosi, ma correlandosi con il mondo che ci circonda. E in questo contesto mai viene a mancare l’impegno civile volto al miglioramento dell’umanità, evidenziando le tante, per non dire troppe incongruenze che la caratterizzano e che si manifestano con diffuse ingiustizie e prepotenze e vessazioni sui più deboli, in primis i bambini, a cui è indispensabile dare un chiaro senso di speranza, affinché per loro ci sia un futuro che non sia la triste e crudele ripetizione del passato. Non è quindi un caso se la prima poesia della raccolta è Il bambino con la chiave, un piccolo che gira ovunque tenendo fra le mani la chiave simbolica che può spalancare la porta su un mondo diverso, senza più soprusi e più equo.
Tuttavia sarebbe riduttivo solo evidenziare l’aspetto civile di questa poesia, perché la raccolta è piuttosto corposa ed è composta da più sillogi con le quali vengono fatte emergere all’occhio del lettore appunto le umane emozioni dell’autore, passando dalla forza inusuale del silenzio ai malinconici versi delle liriche che compongono “E si fa sera” , come in Ho sotterrato pietre, oppure in Ho quasi finito.
Sono poesie che si propongono quasi con pudore, che chiedono, non pretendono l’attenzione, così che il lettore è da subito ben disposto ad accogliere questi flussi di emozioni, a partecipare ai sentimenti dell’autore, il che consente di meglio assaporare lo scorrere fluido delle parole, con una comprensione del significato pressoché immediata. Poesia semplice, si potrebbe dire, ma esprimere concetti spesso profondi in modo del tutto intelligibile non è da tutti e quindi questo è un altro merito dell’autore.
E per quanto Puggioni con questi versi non nasconda un’amarezza di fondo per come gira il mondo, tanto è il suo desiderio che prenda a girare finalmente per il verso giusto, fra le pieghe lascia comunque intravvedere una esile, ma indomita speranza. Facciamola pure nostra e forse così il bambino riuscirà con la chiave ad aprire quella porta.
Da leggere, senz’altro.

Il libro potrà essere ordinato direttamente all’indirizzo email dell’autore: puggioni.gavino@tiscali.it al costo di euro 13. L’autore sarà felice di inviarvelo, se lo desiderate, con una dedica personalizzata.

Leggi intervista a Gavino Puggioni

Gavino Puggioni è nato a Porto Torres, ma dall’età di dodici anni risiede a Sassari.
Scrive dal 1957 poesie e racconti brevi.
Ha collaborato per l’Editrice Musicale Letteraria Il sole d’oro di Genova.
Nel 2003, per Magnum Edizioni – Sassari, pubblica Finagliosu, racconti e ricordi dell’infanzia, e nel 2004, dà alle stampe L’arcobaleno in giardino, sua prima raccolta di poesie.
Nel 2007, con lo stesso editore, pubblica Nel silenzio dei rumori, poesia, piccola prosa e favole dedicate ai bambini.
Nel gennaio 2011 viene pubblicato il suo più recente impegno poetico, nella silloge Le nuvole non hanno lacrime, edito da Edizioni Il Foglio, di Piombino.
Ha collaborato al quindicinale di politica e cultura Il Sassarese diretto da Enrico Porqueddu e alla rivista di cultura La Frisaia, diretta da Gianni Sini
Ha partecipato a numerosi concorsi letterari nazionali ed internazionali di Poesia, ottenendo lusinghieri risultati.
Le sue poesie sono un compendio di ricordi ma anche di visioni attuali, su un mondo dove pare che l’indifferenza regni sovrana e, puntando uno sguardo al futuro, si legge la preoccupazione per le nuove generazioni, perché possano vivere su una Terra priva di guerre e di dolore, colma di pace e armonia. Un affidamento totale alla Speranza, ultima dea.
Poesie e piccole prose rivelano i battiti del cuore e dell’anima di un uomo che ama, che esalta e difende l’amore per tutti, in particolare per i bambini di tutto il mondo, ai quali dedica delicate e sofferte poesie.
In questa silloge emerge evidente lo spirito del poeta, dai forti sentimenti umanitari e da un amore sviscerato per la sua Terra, per la natura e per l’intera umanità.

Renzo MontagnoliSito

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