Recensione film “Gabo-Il mondo” di García Márquez
GGM. All’anagrafe Gabriel José de la Concordia García Márquez. Per gli amici e per l’infinita platea dei suoi lettori e ammiratori semplicemente… Gabo.
E Gabo (sottotitolo Il mondo di García Márquez) è l’omonima pellicola presentata in anteprima, a cura della Fondazione Cineteca Italiana, allo Spazio Oberdan di Milano e nella storica sala in programmazione sino all’11 dicembre. Un’occasione imperdibile per scoprire lo straordinario universo di fantasia, il realismo magico, del celeberrimo scrittore colombiano, Premio Nobel per la letteratura nel 1982. Un omaggio, questo film, che non rinuncia in alcun modo al rigore filologico e critico, alla professione della verità.
Dalla nativa Aracataca – già il nome è dolce mistero e suggestione, una sonora cascata di sillabe, in fondo la genesi della Macondo di Cent’anni di solitudine –, paesino fluviale, a Riohacha, Barranquilla, Bogotà, Cartagena, Parigi, Cuba, New York, Messico; dal giornalismo militante e, nel contempo, letterario ai grandi romanzi – Foglie morte, Nessuno scrive al colonnello, Cent’anni di solitudine, L’autunno del patriarca, Cronaca di una morte annunciata, L’amore ai tempi del colera, Il generale nel suo labirinto, Dell’amore e di altri demoni, Memoria delle mie puttane tristi; dall’indigenza in terra di Francia al successo planetario; dall’amicizia con Fidel Castro – l’autore fu molto criticato, ma moltissimo si adoperò in favore di artisti e intellettuali cubani caduti in disgrazia – alla rivolta e allo sciopero letterario contro il sanguinario e spietato dittatore cileno Pinochet; dalla paura della morte (e la scrittura era l’unico vero antidoto) alla tenerezza; dalle riflessioni sull’esistenza e sull’amore alla scherzosa ironia da uomo caraibico… Il film di Justin Webster, inglese residente a Barcellona, sonda, attraverso le parole dello stesso Gabo, immagini private e di repertorio, innumerevoli interviste ad amici e amiche, a fratelli e colleghi, visite dei luoghi fatali per la sua crescita e sviluppo, la figura del futuro Nobel.
Risalta enormemente in questo panorama l’influenza svolta dai nonni materni: il colonnello liberale Nicolás Ricardo Márquez Mejía e Tranquilina Iguarán Cotes, superstiziosa e affabulatrice. Lì si possono individuare i germi del genio di Gabo, capace poi di elaborare in una sintesi fenomenale (come da un seme si può generare un gigantesco albero della foresta amazzonica) quegli inarrivabili, variegati e originalissimi input. Ah, nel divenire, che nomi e che vicende indimenticabili… Florentino Ariza e Fermina Daza, Ángela Vicario, Aureliano Buendía…
A sorpresa nel film fa irruzione più volte un ispirato Bill Clinton, che racconta del suo amore smisurato per Gabo. Niente giochini, questa volta, da captatio benevolentiae della pubblica opinione. L’impressione è che colui che ha potuto nominarsi fra gli uomini più potenti della Terra fosse davvero sincero e disarmato rispetto alla grandezza delle storie inventate da Gabriel José de la Concordia García Márquez, al cospetto della sua personalità forte e soave, decisa e sentimentale.
Il nostro amato Gabo, che ci ha lasciati il 17 aprile 2014, ma le cui pagine frusciano in eterno nella nostra anima.
Alberto Figliolia
Gabo-Il mondo di García Márquez
R.: Justin Webster. Sc.: Kate Horn, J. Webster. Int.: Juan Gabriel Vasquez, Isidro Alvarez, Jon Lee Anderson, Xavi Ayén, Fidel Castro, Bill Clinton, Ernesto Che Guevara. Sp./UK/Col./Fr./USA, 2016, 88’, v.o. sott. it.
Quanto dista la Colombia dal resto del mondo? Pochi passi, grazie alle righe scritte dall’uomo che più d’ogni altro ha preso per mano l’intero Sudamerica e l’ha portato a raccogliere ovunque applausi e ammirazione. Lo chiamavano tutti Gabo, come un amico, come un fratello. Perché Gabriel García Márquez sapeva entrare nel cuore dei suoi lettori, con la sua sensibilità, con la sua coerenza, con il suo impegno professionale e politico, dal giornalismo militante all’amicizia con leader politici come Fidel Castro e Bill Clinton. Uno dei maggiori scrittori del Novecento, premio Nobel per la letteratura nel 1982, autore di capolavori assoluti come Cent’anni di solitudine e Cronaca di una morte annunciata. Una vita toccata dalla grazia, dall’avventura, da un incredibile talento. E dall’affetto dei milioni di persone che hanno avuto la fortuna di sfiorarlo, anche solo attraverso le pagine di un libro.
CALENDARIO PROIEZIONI, Spazio Oberdan, viale Vittorio Veneto 2, Milano
5.12 h 18 / 6.12 h 21.15 / 7.12 h 15.45 / 8.12 h 21.15 / 9.12 h 21.15 / 10.12 h 19.15 / 11.12 h 15 e h 21.15
MODALITÀ D’INGRESSO
Biglietto d’ingresso intero: € 7,50
Biglietto d’ingresso ridotto con Cinetessera: € 5,50
Cinetessera annuale: € 10,00.
I biglietti possono essere acquistati in prevendita alla cassa di Spazio Oberdan da una settimana prima dell’evento nei giorni e negli orari di apertura della biglietteria.