Sedimentati per sempre nell’immaginario collettivo. Artefici di una pittura sognante e realistica, naturalistica e luminosa, impressiva… Parliamo, facile a comprendersi, degli Impressionisti, dopo i quali nulla sarebbe mai più stato uguale a prima, con le convenzioni accademiche e le relative ingessature culturali per sempre spezzate, addirittura frantumate, dando il la a ogni sperimentazione e interpretazione del mondo, con una nuova scienza e sentimento dei colori, della luce et alia.
Édouard Manet, Gustave Caillebotte, Claude Monet, Berthe Morisot, Paul Cézanne, Alfred Sisley, Paul Signac, Camille Pissarro, Pierre-Auguste Renoir: nomi magici, accomunati da un’idea e pur ciascuno con il proprio inconfondibile e inimitabile stile. La loro fantastica storia umana e artistica potrà essere rivissuta attraverso il docu-film, Impressionisti segreti, visibile al cinema in tutte le sale italiane dal 10 al 12 febbraio. Cinquanta capolavori del movimento che ha rivoluzionato la storia della pittura saranno “sezionati” e sviscerati, ammirandoli nel loro splendido complesso e in ogni minuto particolare, potendo anche cogliere la pennellata che contraddistingue ogni dipinto. Un’occasione imperdibile, questa, giacché la pellicola riprende l’omonima mostra allestita, a cura di Arthemisia, nel romano Palazzo Bonaparte nella quale sono esposti capolavori di proprietà privata, quindi normalmente non accessibili in strutture museali pubbliche.
“Come guardavano il mondo gli impressionisti? Che rapporto avevano con la tecnica, con il colore, con la luce e con l’universo di forme che componeva la realtà davanti ai loro occhi? Come furono accolte le loro opere? Come sono passate dall’essere rifiutate da critica e pubblico a diventare in pochi anni tra le più amate nel mondo?”. Una serie di domande a cui il docu-film risponde con dovizia di immagini – una fotografia davvero perfetta ed esaltatrice del grande valore formale di ogni opera esposta – e una nutrita serie di interventi di specialisti – artisti di varia natura (Melania Mazzucco, scrittrice e saggista; Fabio Lovino, fotografo e regista; Giuliano Giuman, pittore), collezionisti (Scott Black), storici e critici dell’arte (Alain Tapié e Sergio Gaddi). Un viaggio esaltante e coinvolgente al punto di sentirsi a propria volta, come spettatori e amanti dell’arte, en plein air. Dai contadini di Pissarro ai ritratti di Renoir e della Morisot, dai paesaggi di Monet alle visioni metropolitane di Caillebotte; fra animazione parigina e campagne lucenti, con lo scintillio multiforme delle acque, metafora del movimento, così cangiante così legato alla materia attraverso un’accurata speculazione ideale; e quanto infine ha dato la stura al Puntinismo, al Fauvismo e a tutte le altre avanguardie storiche.
“Impressionisti segreti, prodotto da Ballandi e Nexo Digital e diretto da Daniele Pini, è un viaggio immersivo all’interno dell’intimità degli impressionisti e dei loro quadri che si propone di offrire una visita “privilegiata” che stimoli la curiosità degli spettatori e regali loro una prospettiva sulle opere complementare all’esperienza dal vivo, permettendo agli spettatori in sala di immergersi nel lavoro dei pittori e coglierne dettagli inediti. Le due curatrici della mostra – Claire Durand-Ruel (storica dell’arte esperta di Camille Pissarro e pronipote del celebre mercante d’arte Paul Durand-Ruel) e Marianne Mathieu (esperta di Berthe Morisot e direttrice scientifica delle collezioni del Musée Marmottan Monet di Parigi) – accompagneranno gli spettatori in un percorso articolato, dove immagini di ampio respiro troveranno il loro contrappunto ideale nelle analisi compiute da esperti, storici, artisti e altre figure legate al mondo della pittura moderna e della cultura visuale”. Il docu-film rappresenta anche un interessantissimo focus su Palazzo Bonaparte, architettura di grande fascino e di perfetta contestualizzazione urbanistica per la prima volta aperta al pubblico.
Eppure l’affermazione dell’Impressionismo – termine, come ben noto, nato come dispregiativo e poi, invece, acquisito come punto di forza da parte dei destinatari – non fu semplice o facile, tanto che le difficoltà economiche travagliarono non pochi dei suoi artisti (celebre il caso di Monet). Di acqua sotto i ponti ne è scorsa tanta. E perdendoci negli infiniti suoi riflessi e fluire possiamo immaginare, come in un sorprendente caleidoscopio, la meravigliosa avventura di quei remoti maestri, esplorare i mutevoli mondi che ci accompagnano, talora per distrazione non percepiti, nel quotidiano e cogliere il messaggio eterno della luce, di cui tutti siamo figli.
Alberto Figliolia