Recensione film “Figlia mia” per la regia di Laura Bispuri
DUE MAMME IMPERFETTE
Al di la del marchio “western della maternità” questa Sardegna rurale rossa acida e polverosa di cavalli e forze ancestrali è scenario mitico ben inventato per la sfida ragione&sentimento tra Angelica (Rohrwacher) e Tina (Golino), la madre naturale selvaggia e ubriacona e la madre adottiva affidabile fino all’ansia di Vittoria, che a 10 anni scopre la verità. Tra il tugurio e i bar di Angelica, le fughe rupestri di Vittoria, le dispute sul “meglio” per la bambina, Bispuri (“Vergine giurata”, più riuscito) gira piani sequenza avidi d’emozioni e conflitti tra le tre donne ascoltando “il secondo sesso” e la “maternità totale” con fiducia esclusiva. Qualche eccesso di misura (la fellatio priva di choc davanti a Vittoria) e due ottime interpretazioni (ma anche la bambina) per un’autrice in vera ricerca.
Silvio Danese
Titolo originale: Figlia mia
Nazione: Italia, Germania, Svizzera
Anno: 2018
Genere: Drammatico
Durata: 100′
Regia: Laura Bispuri
Cast: Valeria Golino, Alba Rohrwacher, Sara Casu, Udo Kier, Michele Carboni