A cura di Massimo Ghelfi
La dedica nella prima pagina del romanzo è “A lei”, e già ci si ferma a immaginare il volto di questa donna fortunata, una fidanzata, una ex, o forse meno banalmente la mamma o la nonna. In effetti le figure femminili, anche in questo nuovo romanzo di Fabio Volo, sono tante e preponderanti. Prima tra tutte la mamma, maniaca dell’ordine e della pulizia, sempre attenta a ogni minimo particolare della vita e dell’umore di Giacomo. Poi c’è la nonna, la classica nonna che sostituisce la famiglia assente, e protegge, coccola ma soprattutto racconta le storie del passato e le perle di una saggezza antica. I grandi momenti di tragica ironia del romanzo si devono alla nonna colpita dal morbo di Alzheimer, ai piccoli equivoci e agli scambi di persona di una donna che non riesce più a distinguere la realtà dal ricordo. Infine Silvia, l’amica del cuore schietta e generosa, la prova che l’amicizia tra un uomo e una donna è possibile… dopo esserci andati a letto con scarsi risultati.
Il mondo che circonda Giacomo è tutto rosa. Un mondo ovattato dal tono caldo e morbido della voce femminile, una vita tranquilla in una metropoli, fatta di lavoro, palestra, week-end con gli amici e qualche avventura. Niente che si possa definire veramente emozionante, nessun coinvolgimento. Una vita vissuta in superficie, con l’intento preciso di non lasciarsi attraversare dagli eventi, di rimanere impassibili, lucidi e freddi. Ma quanto può durare questa situazione di sospensione distratta delle emozioni?
La quarta di copertina spiega: “Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti”. E lei, anche se non la stai affatto aspettando, un bel giorno arriva e mette in dubbio ogni tua certezza. La donna seduta sul tram, quella che ogni mattina fa la tua stessa strada per andare al lavoro, vive nella tua città, si sveglia alla stessa ora, respira la stressa aria. Il caso, forse, ma solo fino a un certo punto, perché poi uno sguardo, un guanto lasciato cadere e un caffè preso di fretta, dipendono solo da te. Il caso offre l’occasione per una scelta, ma poi è lui, Giacomo, a decidere di fidarsi del suo istinto e di correre per spalancare quella porta.
In questo romanzo c’è la storia di un uomo che decide di correre un rischio, quello di mettere da parte quell’atteggiamento cinico e sprezzante che si appiccica addosso a tutti i single, a quelli costretti a osservare dalla vetrina di un caffè le coppie felici e quelle infelici. È la reazione allergica alla delusione, lo sfogo cutaneo della disillusione, un’infezione che attecchisce nel cuore di chiunque abbia smesso di credere in una storia vera e possibile. Fino a quando? Vivere un nuovo amore, secondo Volo, significa innamorarsi di una nuova parte di se stessi, scoprirsi diversi e piacersi, lasciare andare i pensieri in libertà e non avere paura di dire o fare cose sciocche, di essere giudicati. Un passaggio della vita che è come una magia, da cogliere al volo.
La storia narrata in queste pagine non può non coinvolgere il lettore, è la storia di una generazione di aspiranti folli innamorati in cerca di qualcuno in grado di fargli confessare un romanticismo latente e malcelato. In queste pagine ci si riconosce e ci si sente compresi, una bella prova di franchezza per Fabio Volo, una lettura coinvolgente e a tratti divertente, una voce amica che ancora una volta non delude.
Massimo Ghelfi
Titolo: Il giorno in più
Autore: Fabio Volo
Editore: Mondadori
Prezzo: € 13.00
Collana: Oscar grandi bestsellers
Data di Pubblicazione: Ottobre 2008
ISBN: 8804582138
ISBN-13: 9788804582137
Pagine: 287
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea