Due mini saggi in un piccolo libro.
Un pamphlet quello scritto da Carlo Cipolla, storico ed economista, che mi ha aperto un mondo; l’ironia e la capacità comunicativa dell’autore è entusiasmante.
“Allegro ma non troppo” è un libricino divertente e ironico che è un’intelligente dimostrazione di come si possano utilizzare l’umorismo per costruire e criticare modelli teorici semplici, basati sul principio causa-effetto.
Il primo saggio è “Il ruolo delle spezie (e del pepe in particolare) nello sviluppo economico del Medioevo”, una parodia della storia economica e sociale medievale attraverso il commercio delle spezie, in particolare del pepe, che ha avuto un ruolo significativo nello sviluppo economico e sociale del Medioevo. Attraverso questo concetto Cipolla ripercorre le tappe più importanti della storia, rendendola interessante e intrigante.
Nel secondo saggio “Le leggi fondamentali della stupidità umana”, Cipolla sostiene che la stupidità umana può essere compresa attraverso l’applicazione di cinque leggi fondamentali, e che queste leggi sono universali e si applicano a tutte le società e culture.
L’ignoranza: la maggior parte delle persone non conoscono i fatti e le informazioni di base che sono necessari per comprendere e navigare il mondo.
L’imbecillità: alcune persone sono intrinsecamente stupide e non hanno la capacità di comprendere e apprendere.
Stupidità: alcune persone scelgono di essere stupide, adottando comportamenti che vanificano il loro potenziale intellettuale.
L’uomo medio: la maggioranza delle persone tende a seguire il comportamento della massa, anche se questo comportamento è stupido.
Minoranze intelligenti: una piccola minoranza di persone è estremamente intelligente e in grado di influire sulla società in modo significativo.
Allegro ma non troppo è una rappresentazione negativa dell’umanità, tuttavia, è un libro illuminante per la sua ironia e la sua capacità di descrivere alcune dinamiche sociali in modo divertente e memorabile.
Titolo: Allegro ma non troppo. Le leggi fondamentali della stupidità umana
Autore: Carlo M. Cipolla
Prezzo copertina: € 8.80
Editore: Il Mulino
Collana: Contrappunti
Traduttore: Parish A.
Data di Pubblicazione: novembre 1988
EAN: 9788815019806
ISBN: 8815019804
Pagine: 83
Citazioni tratte da: Allegro ma non troppo di Carlo M. Cipolla
La vita è una cosa seria, molto spesso tragica, qualche volta comica. (pag 5)
È l’umorismo che consiste nella capacità di intendere, apprezzare ed esprimere il comico è una dote piuttosto rara tra gli esseri umani. (pag 5)
Chiaramente l’umorismo è la capacità intelligente e sottile di rilevare e rappresentare l’aspetto comico della realtà.
(…)
Inoltre l’umorismo implica la percezione istintiva del momento e del luogo in cui può essere espresso. (pag 6)
L’umorismo va distinto dall’ironia. Quanto si fa dell’ironia si ride degli altri. Quando si fa dell’umorismo si ride con gli altri. (pag 7)
È mia profonda convinzione quindi che ogni qualvolta si presenti l’occasione di praticare dell’umorismo sia un dovere sociale far sì che tale occasione non vada perduta. (pag 7)
Prima Legge Fondamentale della stupidità umana (…). Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. (pag 45)
La genetica e la sociologia, soprattutto, si sforzano di provare, con una mole impressionante di dati scientifici e formali e formulazioni, che tutti gli uomini sono per natura uguali e che se alcuni sono più uguali degli altri, ciò è attribuito all’educazione e all’ambiente sociale e non a Madre Natura. (…)
Uno è stupido nello stesso modo in cui un altro ha i capelli rossi; uno appartiene al gruppo degli stupidi come un altro appartiene ad un gruppo sanguigno.
Insomma uno nasce stupido per volere imperscrutabile e insindacabile della Divina Provvidenza. (pag 47/48)
Seconda Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona. (pag 48)
Una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé od addirittura subendo una perdita. (pag 58)
Terza legge fondamentale, una creatura stupida vi perseguiterà senza ragione, senza un piano preciso, nei tempi e nei luoghi più improbabili e più impensabili. Non vi è alcun modo razionale per prevedere se, quando, come perché, una creatura stupida porterà avanti il suo attacco. Di fronte ad un individuo stupido, si è completamente alla sua mercè. (pag 68)
Questo è ciò che Dickens e Schiller avevano in mente quando l’uno affermò che « con la stupidità e la buona digestione l’uomo può affrontare molte cose» e l’altro che « contro la stupidità gli stessi Dei combattono invano». (pag 68)
La persona intelligente sa di essere intelligente. Il bandito è cosciente di essere un bandito. Lo sprovveduto è penosamente pervaso dal senso della propria sprovvedutezza. Al contrario di tutti questi personaggi, lo stupido non sa di essere stupido. (pag 69)
Quarta Legge Fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento il luogo, ed in qualsiasi circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore. (pag 72)
Quindi Legge Fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista.
Il corollario della legge è che: Lo stupido è più pericoloso del bandito. (pag 73)
Katia Ciarrocchi
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