ArteRecensione: Carlo Bossoli. Pittore giramondo tra le corti reali e il magico Oriente.


Dalla “piccola patria” del Ticino, dalle rive luganesi a quelle sul Mar Nero, a Odessa per la precisione, per un destino da giramondo. Carlo Bossoli (Lugano, 1815-Torino, 1884), gran pittore di vedute e panorami, che fossero città o paesaggi. Sovente anche di grandi dimensioni, come i celebri “cosmorami”.
Autodidatta nel suo incipit per divenire infine un virtuoso senza pari, la tempera su carta era il suo marchio di fabbrica, un’autentica eccellenza, tanto che i suoi servigi erano contesi per ogni dove, incluse le collezioni di imperatori e re. Bossoli viaggiò  per ogni dove dell’Europa, con incursioni africane e orientali. Dalla sua terra d’origine, cui in ogni caso rimase sentimentalmente e indissolubilmente legato tanto da rappresentarla più volte, a San Pietroburgo, dall’Italia percorsa in lungo e in largo – e amata al punto da divenirne una sorta di epico cantore per quel che concerne le vicende risorgimentali – alla Spagna, da Costantinopoli, vista con un occhio di esotico e suggestivo documentarismo, a Londra, dalla Scozia e dal Belgio al Reno, la sua arte “fotografava” e raccontava, dettagliatissima e affabulatrice.
La Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio-CH) dedica a Carlo Bossoli una splendida e ricca mostra, che si dipana in tutti i livelli del museo con un sapiente e arioso allestimento. Insieme con le opere di Carlo si possono ammirare anche vari lavori del nipote Francesco Edoardo (1830-1912), suo assiduo collaboratore.
Il visitatore viaggia con i quadri del Bossoli nello spazio, nel tempo e nella Storia: dall’interno di un caffè a Galata al bacino di San Marco a Venezia, dalle Cinque Giornate di Milano (vedi La ritirata degli austriaci dal dazio di Porta Tosa la notte del 22 marzo 1948) al Colosseo notturno.
Bossoli fu una sorta di reporter ante litteram… In 105 tempere egli raccontò  le guerre per l’Indipendenza italiana, seguendo l’esercito sabaudo sul campo. “Carlo Bossoli è stato l’Achille Beltrame del suo tempo. […]  in un mondo in cui a saper leggere era una minoranza, trasmetteva informazioni con le sue magnifiche tempere, affidandone la riproduzione e diffusione universale all’abilità dei grandi editori di Londra.”
Non solo tuttavia testimone, con la propria arte, dei grandi mutamenti in corso, ma anche creatore di visioni, di tableaux sognanti, restituendo geografie lontane, ignote ai più. Nella prima sezione dell’esposizione scorrono i lavori ispiratigli dalla terra natale, l’amatissima Lugano, e, successivamente, le immagini italiane, fra cui una Milano popolare  e perduta, Genova, Napoli, Messina, Palermo, Torino, in cui visse e proficuamente operò, la Valtellina. Gli spaccati cittadini si alternano a meravigliosi scorci naturali.
E dalla penisola italica al mondo il passo per Carlo era, come detto, breve… Costruisce storie con le sue tempere immergendosi nel fiume delle civiltà e delle società di cui è ospite, cogliendone anche modelli stilistici e implementando, con ciò, in maniera straordinaria la propria versatilità e la capacità di coinvolgere gli spettatori più remoti. Ma suscitano ammirato stupore anche le viste delle ville e dei giardini dei suoi committenti, fra cui i Litta Visconti Arese (dedicherà ai loro beni un ciclo intero).
Sono oltre 100 le opere dell’artista in mostra, comprese alcune di Francesco Edoardo il quale realizzò diverse apprezzatissime amplissime vedute per il CAI-Club Alpino Italiano.
Fu Carlo… “uno svizzero d’Italia, come Vincenzo Vela che sicuramente conobbe nel Ticino o più probabilmente a Torino, città cara a entrambi, dove lavorarono stabilmente e dove tennero dimora per lunghi anni. I due, con Antonio Ciseri, sono senza dubbio i ticinesi che godettero di maggior prestigio a livello internazionale.”
Dal diario del Conte Giulio Litta Modignani, pagina del 27 febbraio 1854: “A noi si era unito partendo da Genova il mio grandissimo amico il pittore Carlo Bossoli, giovane di una bontà non comune e dotato di talento artistico dei più rari, il quale disegnator dal vero di una straordinaria facilità si sarebbe potuto dire che avesse trovato una stenografia artistica tanto era veloce e esatto nel riprodurre sulla carta le vedute e i dettagli di queste.”
Non resta che seguire il cammino espositivo e perdersi fra le figurine, affaccendate in tutte le loro attività, che popolano la Piazza Grande (1849) e la Piazza e riva del Grano (1849) di Lugano, partecipare allo spettacolo nel Tiro a segno federale di Ginevra (1851, un olio su tavola) o alla Processione di Santa Rosalia a Palermo (1847), passeggiare sotto un cielo rosato all’orizzonte con i romani a Ripetta o in Piazza Navona, godere dei romantici scorci scozzesi o germanici (il sublime terribile del Romanticismo!), tremare al cospetto dei ghiacci del Moncenisio, muoversi nel congestionato bazar istambulino o nel biancore algerino, trovare riposo in una quieta promenade sul Lungo Po. Vi sono anche vedute delle Cascate del Niagara, ricostruite attraverso appunti da lui letti. Un insieme di nostalgia e di bello aggraziato aleggia in ogni tempera, in una varietà, tuttavia, immensa di temi, dal dramma della  Storia alla narrazione del quotidiano e al sentimento eterno, in apparenza inesprimibile e ineffabile, della Natura.
Per forza di cose si è costretti a essere approssimativi nella descrizione dei tanti lavori di Bossoli zio e nipote esposti nella Pinacoteca di Rancate, che ancora una volta dimostra, come polo culturale, artistico, e critico, il proprio eccezionale livello.
Una mostra, superfluo dirlo, sorprendente, superba per esiti: spalanca orizzonti…

Alberto Figliolia

Carlo Bossoli. Pittore giramondo tra le corti reali e il magico Oriente. A cura di Sergio Rebora. Coordinamento scientifico e organizzativo Mariangela Agliati Ruggia e Alessandra Brambilla. Fino al 23 febbraio 2025. Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Cantone Ticino, Svizzera.
Info: tel. +41 (0)918164791, e-mail decs.pinacoteca.zuest@ti.ch, sito Internet https://www4.ti.ch/decs/dcsu/pinacoteca-zuest/home.
Orari: da martedì a venerdì 9-12/14-17, sabato, domenica e festivi 10-12/14-18, chiuso il lunedì.
Catalogo Dario Cimorelli Editore.

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