Recensione: Arrigo Petacco – I ragazzi del‘44


Giocare alla guerra
Arrigo Petacco, scomparso lo scorso anno, è senz’altro conosciuto come autore di saggi storici e di biografie; è quindi una vera è propria chicca scoprirlo narratore, se pur occasionalmente, e con una trama che si ricollega direttamente alla storia, nel caso specifico alla resistenza in Lunigiana dal 1944 fino alla Liberazione. La trama è senz’altro frutto di fantasia, ma l’ambientazione e l’atmosfera furono all’epoca con ogni probabilità quelle proposte da Petacco con una narrazione che racconta delle vicende di tre ragazzi, ma soprattutto di uno, un io narrante che è tuttavia poco probabile che possa coincidere con l’autore. Per chi ancora porta i calzoncini corti l’esperienza della guerra rappresenta una sorta di gioco solo momentaneamente interrotto da vicende dolorose, quali possono essere la distruzione della propria casa o l’uccisione di un amico e perfino di un nemico.  Questi soldati in erba si muovono non sorretti da ideologie, ma dall’entusiasmo di partecipare a un qualcosa che fanno solo i grandi, quasi una naturale continuazione dei giochi di guerra da bambino, con l’unica differenza che qui si usano fucili e proiettili veri e non si fa finta di morire. E’ indubbio che l’autore nutra una particolare simpatia per gli uomini della resistenza, ma nei confronti degli altri, cioè i tedeschi e i fascisti, non c’è odio, perché sono pedine indispensabili per poter concretizzare il gioco della guerra. Le prime imprese sono picaresche, ma poi piano piano emerge tutta la realtà di un conflitto sanguinoso, di una guerra civile in cui gli amici di un tempo diventano nemici. Così il protagonista matura, apprende dalla dura realtà di ogni giorno quello che un padre non gli ha mai insegnato, in quanto assente per non cadere, lui antifascista politicizzato, nelle mani dei nemici. Ci saranno anche serate di gioiosa amicizia, il protagonista avrà modo di conoscere più volte i rapporti sessuali, proverà anche a cercare di arruolarsi con gli americani e finirà con l’assistere ai festeggiamenti della liberazione con le prime vittime delle ritorsioni che sono sempre presenti in una guerra civile, anche quando questa è da poco finita.
La scrittura di Petacco è snella, tanto che le 210 pagine si leggono in un amen; forse avrebbe dovuto più approfondire l’analisi psicologica dei personaggi, ma credo che ne avrebbe risentito l’interesse del lettore per l’opera. Dalla penna di Petacco è così uscito un romanzo che non è certamente un capolavoro, ma è ben scritto ed è capace di avvincere dalla prima all’ultima pagina.

Titolo: I ragazzi del ’44
Autore: Arrigo Petacco
Prezzo copertina: € 9.50
Editore: Mondadori
Collana: Oscar bestsellers
Data di Pubblicazione: aprile 2004
EAN: 9788804533023
ISBN: 8804533021
Pagine: 215

Arrigo Petacco (Castelnuovo Magra 1929 – Porto Venere 2018), è stato un giornalista e inviato speciale, direttore della «Nazione» e di «Storia illustrata». Scrittore e saggista molto prolifico, ha sceneggiato numerosi film e scritto diverse trasmissioni televisive a tema storico per la Rai. Nel suo lavoro di giornalista, per il quale nel 1983 ha vinto il Premio Saint Vincent, ha avuto modo di intervistare alcuni tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale. Tra i suoi libri, in cui affronta tematiche storiche spesso intrise di mistero e ribalta verità giudicate incontestabili, ricordiamo Joe Petrosino (1978, da cui è stato tratto uno sceneggiato Rai), Dear Benito, caro Winston. Verità e misteri del carteggio Churchill-Mussolini (1985), La nostra guerra. 1940-1945 (1997), Regina. La vita e i segreti di Maria Josè di Savoia (1998), L’esodo. La tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia (1975 e 2000), L’armata nel deserto. Il segreto di El Alamein (2002), Il prefetto di ferro. L’uomo di Mussolini che mise in ginocchio la mafia (1977 e 2004, da cui è stato tratto un film), L’uomo della provvidenza. Mussolini, ascesa e caduta di un mito (2006), La strana guerra. 1939-1940: quando Hitler e Stalin erano alleati e Mussolini stava a guardare (2008), Il regno del Nord. 1859: il sogno di Cavour infranto da Garibaldi (2009), La principessa del Nord: la misteriosa vita della dama del Risorgimento: Cristina di Belgioioso (1993 e 2009), L’ultima crociata. Quando gli Ottomani arrivarono alle porte dell’Europa (2009), Quelli che dissero no. 8 settembre 1943: la scelta degli italiani nei campi di prigionia inglesi e americani (2011), Eva e Claretta. Le amanti del diavolo (2012), A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia (2013), La storia ci ha mentito. Dai misteri della borsa scomparsa di Mussolini alle «armi segrete» di Hitler, le grandi menzogne del Novecento (2014) e Nazisti in fuga. Intrighi spionistici, tesori nascosti, vendette e tradimenti all’ombra dell’Olocausto (2014), tutti editi da Mondadori. Con UTET nel 2019 puibblica L’archivio segreto di Mussolini. Inoltre, ha scritto i monumentali volumi de La seconda Guerra Mondiale (1979), Storia del Fascismo (1982) e Storia d’Italia dall’Unità ad oggi (1987) per Curcio.  Nel 1986 gli è stata conferita l’onorificenza di Commendatore, su proposta dell’allora Presidenza del Consiglio.

Renzo MontagnoliSito

 

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