A cura di Massimo Maugeri
Quando gli chiedo di leggermi una pagina, non ha esitazioni nel formulare la scelta. C’è questa scena, nella seconda parte del romanzo, in cui il protagonista – un quarantenne neopadre – deve cimentarsi con il canto di una ninnananna per addormentare la figlioletta di tre anni. È una prova difficile perché per quanto si sforzi di pensare a una nenia buona per l’occorrenza, non gli viene in mente nulla. E poi non è neppure intonato. Forse farebbe bene a lasciar perdere, ma c’è questa figlia da far dormire e non può tirarsi indietro. Così, all’improvviso, prova a intonare la melodia e le parole di uno dei pochi brani di cui ha memoria: “Bella ciao”. C’è un evidente paradosso nella scelta: un canto del risveglio che viene usato come filastrocca per conciliare il sonno; un inno alla resistenza che diventa un invito all’abbandono. Mi fa una certa impressione ascoltare Antonio Scurati mentre interpreta il protagonista del suo romanzo che cantilena, con amorevole lentezza, «Una mattina mi son svegliato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao». Annuisco. Ne condivido empaticamente il senso. E alla fine, funziona. Sulle note scorticate dell’ultima strofa, la bimba si addormenta.
Il protagonista e voce narrante del nuovo ottimo romanzo di Antonio Scurati, “Il padre infedele” (Bompiani), è Glauco Revelli: un laureato in filosofia che ha scelto di non intraprendere la carriera universitaria per diventare lo chef di un rinomato ristorante di Milano ereditato dal padre. La sua matrice filosofica lo aiuterà a tracciare il percorso narrativo di questo diario su cui primeggia il nodo centrale della sua vita: la nascita della figlia e l’inizio della paternità.
La storia comincia con una scena forte che ci fa immergere nella dimensione problematica e dolorosa che vivono Glauco e Giulia dopo la nascita di Anita. Le dinamiche di coppia, che in parte si consumano nel corso delle esperienze che preludono alla nascita (le sedute del corso di preparto naturale, l’ingresso in ospedale, l’esperienza in sala parto, la scelta del nome), si sbriciolano sotto il peso dell’esercizio delle nuove funzione di mamma e papà fino alla morte dell’eros coniugale. C’è questa frase che Giulia rivolge al marito: “Forse non mi piacciono gli uomini.” Una frase tremenda, preceduta e accompagnata da un pianto disperato. Una considerazione forte, dolorosa, in parte edulcorata da quel “forse” iniziale, a cui però fa seguito, l’enunciazione di un pensiero che rivela una crisi profonda e senza ritorno. Perché Glauco sa benissimo che quel “non mi piacciono gli uomini” è riferito a lui. È lui, Glauco, che non piace più alla sua Giulia. Il diario di questa storia parte da qui, e da qui prosegue il suo percorso, con un itinerario che ci porta indietro nel tempo, prima della nascita della piccola Anita, e poi dopo, fino a ritornare a quel muro di dolore. Un storia che è sempre raccontata dal punto di vista di Glauco, uomo/marito/padre quarantenne, protagonista di questa sorta di rivoluzione antropologica e generazionale che ha al suo centro lo sviluppo di una nuova forma di affettività: un amore materno che diventa elemento caratterizzante del nuovo padre, che non può più essere fedele al modello che lo ha preceduto. In un certo senso è come se Glauco, e dunque i padri quarantenni di oggi, si trovassero loro malgrado a doversi reinventare la condizione paterna in assenza di punti di riferimento con cui confrontarsi, giacché quelli del passato appaiono sbiaditi. E forse sentono sulle loro spalle il peso della responsabilità di dover costruire un nuovo modello a cui guarderanno le successive generazioni di padri. Eppure c’è questa voce che parla dal fondo del tempo e dice a Glauco: “non sei il solo, non sei il primo, non sei l’unico, ma stai in un’immensa schiera che marcia. Non sei l’ultimo, soprattutto questo dice la voce”. Una voce che si rivolge a coloro a cui il libro è dedicato: i nuovi padri che, disarmati, stanno imparando la tenerezza delle culle.
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Titolo: Il padre infedele
Autore: Antonio Scurati
Editore: Bompiani
Collana: Narratori italiani
Prezzo: € 17.00
Data di Pubblicazione: Ottobre 2013
ISBN: 8845274098
ISBN-13: 9788845274091
Pagine: 188
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea