Tra le ombre scure dell’ignoto sedeva nel frattempo Atropo, la più antica e inflessibile delle Moire, custode dello stame della vita umana. La sua figura si stagliava nitida nel buio come un’ombra inquietante, avvolta dai veli dell’inviolabile mistero e cinta di un potere primordiale. Lei, che con le sue cesoie di cristallo recide con precisione il filo della vita di uomini e animali, segna ineluttabilmente la fine di qualsiasi destino con un taglio netto e definitivo. Il suo volto privo di emozioni riflette una natura implacabile e senza pietà di fronte al fato degli esseri mortali. Le sue mani, glaciali artigli di morte, si muovono con abilità sinistra nel momento in cui afferrano i filamenti del sottile ordito della vita, intrecciati come in intricati labirinti nell’annebbiamento insondabile dell’enigma Il suo sguardo è gelido come il ghiaccio dell’inverno abissale, e penetra nell’anima dei mortali, scrutando il tempo che scorre come sabbia attraverso le sue dita Nel suo regno di tenebre e silenzio, Atropo è la signora della fine, custode dei confini tra la vita e la morte. Il suo potere è antico come il tempo, la sua presenza è il monito costante sulla fragilità dell’esistenza umana. (pag 51)
Il pozzo degli oracoli di Antonia Calabrese è un romanzo urban fantasy che attrae per l’intreccio tra mito e realtà. La storia prende il via con un evento drammatico: durante una festa, il giovane Fausto cade in un misterioso pozzo, venendo trascinato in una dimensione ultraterrena dove gli dèi interferiscono con il destino degli uomini.
Devo ammettere che leggendo la prima pagina sono impazzita per l’entusiasmo; le mie aspettative erano veramente alte. Tuttavia, le prime 50 pagine mi hanno portato a un punto critico, in cui ero indecisa se proseguire o abbandonare la lettura. Nonostante trovi affascinante l’intromissione degli dèi e del fato nelle vite di Fausto e di tutti i personaggi del libro, queste prime pagine mi sono sembrate noiose e un po’ lente, ma non parlerò della trama perché potrei dire troppo e togliere la suspence a chi volesse intraprendere questa lettura.
Per fortuna, ho deciso di dare una possibilità al libro, e man mano che la storia avanzava, mi sono sentita sempre più coinvolta. Il quotidiano dei personaggi, intrecciato con le interferenze divine, ha iniziato a prendere forma in modo più vivace e intrigante, catturandomi completamente. Il romanzo si rivela alla fine un’avventura avvincente, ricca di colpi di scena, che esplora temi come il destino e la predestinazione.
Gli dèi, rappresentanti di forze antiche e ineluttabili, non solo osservano passivamente il corso degli eventi, ma vi interferiscono attivamente, modificando il destino dei personaggi. L’intromissione degli dèi si manifesta in momenti cruciali della storia, creando situazioni in cui il libero arbitrio dei personaggi viene messo in discussione, e dove il destino sembra già scritto da poteri superiori.
La presenza divina non è solo un elemento narrativo, ma un simbolo della lotta eterna tra l’uomo e il suo destino, le azioni degli dèi riflettono la potenza e l’inevitabilità del fato, mostrando come anche le decisioni umane più insignificanti possano essere parte di un disegno più grande e inaccessibile.
Antonia Calabrese, con una prosa evocativa, riesce a creare un mondo che unisce il mistero del mito con la concretezza della realtà, rendendo Il pozzo degli oracoli un’esperienza interessante. Nonostante il mio iniziale scetticismo, sono felice di aver continuato la lettura, che alla fine mi ha ampiamente ripagato, e poi vogliamo parlare della copertina del libro? Un vero capolavoro sia visivo che al tatto.
Titolo: Il pozzo degli oracoli
Autore: Antonia Calabrese
Prezzo copertina: 12,00€
ASIN : B0D5HTL7WG
Editore : Independently published (29 maggio 2024)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 234 pagine
ISBN-13 : 979-8880138173
Citazioni tratte da: Il pozzo degli oracoli di Antonia Calabrese
È interessante vedere come le azioni degli uomini possano influenzare l’altrui destino. (pag 11)
I ricordi sono come fili intrecciati nel tessuto del destino… (pag 25)
I ricordi sono un’eternità, un lascito che accompagna i mortali nel viaggio attraverso la vita. Possono comunicare forza nei moomenti di difficoltà e speranza nei momenti bui. (pag29/30)
… la vita è una scommessa contro o a favore del fato, ma quale che sia l’atteggiamento umano, alla fine è sempre il destino ad avere la meglio rivelandosi ineluttabile. (pag 86)
… le emozioni non possono guidare le azioni umane senza provocare danni. Serve molta disciplina e razionalità, non amore irrazionale. (pag 98)
… bisogna ricordare che è il filo del destino è fragile ela trama è imprevedibile. Anche l’amore più grande patisce le insidie del caso. (pag 160)
Katia Ciarrocchi
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