A cura di Renzo Montagnoli
Non solo musicalità
La filastrocca è un componimento di estrazione popolare, molto in voga in un passato nemmeno tanto lontano, e caratterizzato da un’armonia cantilenante. Le nonne vi si cimentavano con i nipotini, per attirare la loro attenzione e comunque per trasmettere un senso di appagamento e di sicurezza.
Anna Vincitorio, autrice di numerosi libri di poesia, ha rispolverato questa forma oggi non del tutto usuale con una serie di componimenti che, oltre a ben estrinsecare il significato della filastrocca, ne riportano tutte le caratteristiche salienti in modo egregio, con risultanze, oltre che piacevoli, anche di eccellente livello.
Queste poesie non sono come le ninne nanne, in genere fini a se stesse e che hanno come scopo quello di conciliare il sonno, ma portano un messaggio, sotto forma metaforica, e comunque a una morale più adatta agli adulti che ai bimbi.
(Cantilena cantilena / non mi basti dolce Nena / non mi basta il cielo azzurro / non mi bastano le foglie / e nessuno le raccoglie. / La canzone è troppo triste / troppi gli anni sulle spalle. / Più non viene Lancillotto / a salvare la sua dama. / C’è una donna sola e vecchia / che si sente una puttana / degradata inascoltata / sola sola abbandonata. / Vieni presto, vieni presto / fa qualcosa, stringi forte / ma consegnami alla morte.). L’esperienza dell’esistenza, il grigiore di una vita al termine sono espressi in modo convincente e senz’altro immediato, senza ricorrere a termini inconsueti, pur in presenza di un lessico colto.
Come si può notare non ci troviamo di fronte a poesiole più basate sull’orecchiabilità che sul contenuto, perché ci si sbaglierebbe e non poco.
No, Anna Vincitorio ricorre alle filastrocche per esprimere le sensazioni del suo “io”, come un altro poeta magari invece userebbe il canto o la ballata.
Non c’è solo ritmo, né semplicemente sillabe ripetute, ma un flusso continuo di emozioni, di sentimenti, di ricordi, di gioie e di dolori, insomma tutto l’animo dell’autrice porto in modo garbato al lettore, una comunicazione spirituale che solo la poesia può consentire, anche ricorrendo alla filastrocca.
Una particolarità di questo libro: per ognuno dei componimenti vi è il testo in francese a fronte e vi assicuro che anche in questa lingua la musicalità permane, forse addirittura migliora.
Da leggere per meditare, piacevolmente.
Titolo: Filastrocche per l’angelo. Ediz. italiana e francese
Autore: Anna Vincitorio
Editore: Tabula Fati
Prezzo: € 6.00
Collana: Flores
Data di Pubblicazione: 2010
ISBN: 887475194X
ISBN-13: 9788874751945
Pagine: 80
Reparto: Studi letterari > Poesia > Poeti
Anna Vincitorio è nata a Napoli. Fin dalla primissima infanzia si è trasferita a Firenze dove ha seguito studi classici cui ha fatto seguito la laurea in Giurisprudenza. Si occupa attivamente di letteratura, poesia, critica letteraria dal 1974. È docente dal 1976 presso istituti di scuola secondaria superiore di materie giuridiche ed economiche.
Ha pubblicato di poesia: Nebbie e chiarori (Rebellato, Padova 1982); Trama verde sull’aria (Ed. Hellas, Firenze 1986); Il canto fermo della fine (Ed. Del Leone, Treviso 1988); L’esilio delle tartarughe (Ed. Del Leone, Treviso 1991); I girasoli (Ed. Funghi, Firenze 1992); Alchimie (Gazebo verde, Firenze 1993); Dissolvenze/Flots (Gazebo verde, Firenze 1995); L’agguato sommerso (PuntoStampa, Firenze 1997); Le nozze di Cana, in “’900 e oltre” – Inediti italiani di poesia Contemporanea (Ed. Italiana di Cultura Napoli, 1ª ed., gennaio 1997); Le nozze di Cana (Bastogi, Foggia 1999); L’ultima isola (PuntoStampa, Firenze 2000); Filastrocche per l’angelo (Tabula fati, Chieti 2001); La notte del pane (Genesi Editrice, Torino 2004), Sognando Estoril (Punto Stampa, Firenze 2007); Sognando Estoril (con testo spagnolo a fronte, Punto Stampa, Firenze 2009).
Per la narrativa: San Saba (dall’inedito Il limo di Eva, in “Eleusis”, 1990); L’Adelina (racconto), in “Fuori Binario”, n. 14, febbraio 1996; Lettera ad un amico (racconto), in “Fuori Binario”, n. 14, febbraio 1996; Ermanno (racconto), in “Fuori Binario”, n. 18, giugno 1996; i racconti: Da diletto, L’arbitro, La strana coppia, in “Vernice”, n. 36, 2007.
Traduce e pubblica poeti dal francese e dall’inglese. Attualmente collabora alla rivista “Vernice” di Torino, diretta da Sandro Gros-Pietro.