Ho appena finito di leggere L’anniversario di Andrea Bajani e sento il bisogno di mettere nero su bianco ciò che mi ha lasciato. È un libro sottile, poco più di cento pagine, ma dentro contiene il peso di anni, di silenzi, di fratture mai sanate, un romanzo che non grida, ma che sussurra in modo così preciso e affilato da arrivare dritto dove fa più male.
Il protagonista – e narratore – ha tagliato i ponti con i genitori dieci anni prima. Senza una parola, senza spiegazioni, si è spostato di continente, ha cambiato numero di telefono, identità sociale, forse anche pelle. Non ci viene raccontato tutto, eppure si intuisce l’incolmabile abisso tra lui e quella famiglia che non ha saputo essere accoglienza, ma gabbia.
Il padre è una figura dominante, autoritaria, che occupa lo spazio e il tempo con la sua presenza soffocante. La madre, invece, è una donna che si è arresa, sottomessa a un copione scritto da altri, incapace di opporsi o proteggere. È nel triangolo di queste presenze – padre, madre, figlio – che si gioca tutto il senso del romanzo. Bajani non descrive mai in modo esplicito, ma lascia emergere il dolore tra le righe, nel non detto, nelle assenze.
C’è una calma quasi inquietante nella sua scrittura. Una compostezza che non è freddezza, ma misura; ogni frase è cesellata, pesata, come se l’autore stesse camminando su una corda tesa sopra il vuoto. E in questo equilibrio precario, ciò che emerge è il bisogno profondo di riconoscimento, la lotta per la propria identità, il desiderio – umano, disperato – di liberarsi da ciò che ci è stato imposto e che ci ha fatto male.
Uno dei passaggi che mi ha colpito di più è la descrizione del corpo della madre, non in termini fisici, ma come metafora di una vita vissuta in sottrazione, in silenzio, quasi in dissolvenza. Una donna che ha smesso di esistere come individuo per diventare una funzione: moglie, madre, testimone muta di un disamore. E poi c’è la figura del padre, ingombrante anche nell’assenza, in grado di modellare le vite altrui come un architetto del destino.
Quello che L’anniversario lascia è una sensazione straniante: ci si sente coinvolti, toccati, eppure mai completamente dentro, forse perché anche il narratore resta distaccato, forse per protezione, forse perché non ha ancora elaborato tutto. E in fondo è giusto così. Non tutti i dolori hanno bisogno di essere spiegati: alcuni vanno semplicemente attraversati.
Non posso dire che questo sia un libro “consolatorio”. Non lo è affatto. Ma è un libro vero, onesto, che guarda negli occhi una verità scomoda: a volte per salvarsi bisogna sparire, tagliare, dimenticare. E poi, un giorno, magari tornare. Anche solo per vedere se qualcosa, nel frattempo, è cambiato.
Lo consiglio? Sì, a chi non ha paura di scavare. A chi cerca nella letteratura non solo evasione, ma anche confronto. A chi ha voglia di leggere una voce limpida, capace di affrontare il dolore senza mai urlare, ma senza nemmeno scappare.
Titolo: L’anniversario
Autore: Andrea Bajani
Prezzo copertina: € 16,00
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Data di Pubblicazione: 28 gennaio 2025
EAN: 9788807036422
ISBN: 8807036428
Pagine: 128
Katia Ciarrocchi
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