“L’uomo si è sempre interrogato sulla natura del suo essere. E da sempre è angosciato dall’incertezza della risposta. La domanda nasce dall’esperienza. L’uomo si guarda attorno, vede il mondo e fa alcune considerazioni. La prima è che tutto ciò che vede è fuori da lui. Il mondo gli appare come distinto da sè, come qualcosa da cui si sente separato. Siccome tutto ciò che vede è infinitamente più grande di lui, l’uomo si sente misero, isolato, vulnerabile come una piccola onda che, intimorita dalla vastità dell’oceano, sogna solo di essere un’onda più grossa, più possente per non venire schiacciata dalle altre onde. In questa percezione di due entità distinte-colui che vede e ciò che viene visto, colui che conosce e ciò che viene conosciuto-è radicara la perpetua insoddisfazione dell’uomo. E la sua tristezza.”
Tiziano Terzani