Citazioni: Salman Rushdie, I versi satanici


Citazioni tratte da: I versi satanici di Salman Rushdie

«Per rinascere» cantò Gibreel Farishta, precipitando dai cieli, «devi prima morire. Ho-ji! Ho ji! Per scendere sulla terra rotonda, bisogna prima volare. Tat-taa! Taka-thun! Come puoi ancora sorridere, se prima non avrai pianto? Come conquisti il cuore del tuo amore, signore, senza un sospiro?

Noi siamo creature dell’aria, Le nostre radici sono nei sogni E nelle nubi, rinati in volo.

Un figlio è una benedizione, e una benedizione comporta la gratitudine dei benedetti.

«Poveraccio, aveva dato fondo a tutte le sue energie.» Ma l’orfano sapeva come stavano le cose. Sapeva che suo padre aveva corso così in fretta e così a lungo da frantumare le frontiere tra i mondi e, a forza di correre, era uscito dalla propria pelle per precipitarsi fra le braccia della moglie, cui aveva dimostrato, una volta per tutte, la superiorità del proprio amore. Certi migratori sono contenti di partire.

“Un uomo infedele a se stesso diventa una f menzogna con due gambe, e queste bestie sono i capolavori di Shaitan” scriveva, e anche, in una vena più sentimentale: “Io, figlio mio, ho messo al sicuro la tua anima qui in questo noce. Il diavolo possiede solo il tuo corpo. Quando ti sarai liberato di lui, torna a rivendicare il tuo spirito immortale. Fiorisce in giardino”.

Un uomo che inventa se stesso ha bisogno di qualcuno che creda in lui, per dimostrare che ce l’ha fatta.
(…)
Non è solo il bisogno di essere creduti, ma quello di credere in un altro. Avete capito benissimo: amore.

«Il martirio è un privilegio» disse lei sottovoce. «Saremo come le stelle; come il sole.»

Domanda: qual è il contrario di fede?
Non l’incredulità. Troppo definitiva, certa chiusa. Anch’essa una sorta di fede.
Il dubbio.

La città di Jahilia è fatta tutta di sabbia, i suoi edifici sono stati costruiti col deserto in cui sorgono. È uno spettacolo che lascia meravigliati: cinta di mura, con quattro porte, è un autentico miracolo compiuto dai suoi abitanti, che hanno imparato il trucco di trasformare le bianche e sottili dune di sabbia di questi luoghi dimenticati da Dio – il simbolo stesso dell’incostanza, la quintessenza dell’instabilità, della variabilità, dell’insidiosità, dell’assenza di forma – e ne hanno fatto, per alchimia, la materia prima della loro permanenza da poco scoperta. Queste persone distano non più di tre o quattro generazioni dal loro passato di nomadi, quando erano sradicate come le dune, o meglio, radicate nella consapevolezza che la loro casa era il viaggio.
– Il migratore invece può fare completamente a meno del viaggio; esso è soltanto un male necessario; l’importante è arrivare.

Titolo: I versi satanici
Autore: Salman Rushdie
Prezzo copertina: € 15.00
Editore: Mondadori
Collana: Oscar 451
Traduttore: Capriolo E.
Data di Pubblicazione: novembre 2017
EAN: 9788804685197
ISBN: 8804685190
Pagine: 576

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