A cura di Giuseppe Maggioli
RUSCONI – Revolution – (Bee Jazz).
Stefan Rusconi (piano, space eco) enfant prodige della musica contemporanea, intreccia insieme ai suoi fidi compagni Claudio Struby (drums) e Fabian Gisler (bass efeed-back) un insieme di suoni scarlatti, di culture afroamericane e musiche eurocolte, riuscendo a far collimare i Tortoise, i Sonic Youthe e Brad Mehldau in una gemma musicale davvero unica. Musicalmente onnivori (Jason Moran, Miles Davis, Sex Pistols, James Black) il trio elvetico (!?!)ha una visione molto particolare della musica proponendo rifrazioni jazz sullo stile di Esbjorne Svensson, melodie pop e contaminazioni con l’elettronica, un vero biglietto da visita molto interessante per questo progetto indie jazz con alle spalle già cinque cd di assoluto valore. Questa ultima fatica porta il nome di Revolution e dispone di 9 tracce tutte orientete verso un minimalismo jazzato (Berlin Blues), manipolazioni raffinate e dissonanti (Massage The History Again e Alice In The Sky) jazz rock strumentale e astratto nelle riletture di Hit of Sunshine e Theresa’s Sound-World, che portano la firma pregevole del gruppo noise-pop newyorchese dei Sonic Youth. Cosa aggiungere ad un gruppo che sta partecipando alla nascita di una musica godibilissima, elegantissima ma con un retrogusto jazz che fà impazzire il pubblico giovane più esigente. Una proposta sonora affascinante che avvolge le melodie afroamericane con ricercati rivestimenti post rock, ritmiche nuovissime e l’improvvisazione di certa musica ambient in primo piano. Il risultato è una serie di tracce palpitanti in continua evoluzione dove il neo jazz europeo si incontra con le ‘soniche’ produzioni indipendenti del terzo millennio.
Giuseppe Maggioli