Come un film di fantascienza 69
Sulla carta ancora chiusa nel pacco, che ha in tasca, e corrispondente a quella che ha scelto, troverà la parola che lei ha scritto nell’aria con la sua penna o con il suo lapis.”
«La persona che si presta sceglie una carta, il quattro di fiori, per esempio, disegna nell’aria una firma; apre il pacco; cerca il quattro di fiori; la firma, eseguita con quel lapis, è su quella carta.»
«Una sera in casa di amici, aveva invitato un giovane violinista povero, al quale Rol aveva regalato un violino. Il violinista suonò Le streghe di Paganini.
«”Bravo” gli disse Rol. “Avrai un premio. Prendi un mazzo di carte e vallo a nascondere dove credi, due o tre stanze più in là. Chiudilo in un cassetto e metti in tasca la chiave. Poi torna qui. E ora, in un altro mazzo, scegli una carta.”
«Il musicista eseguì. “Vai a prendere l’altro pacco” gli ordinò Rol. E quando il giovane tornò col pacco intatto gli disse: “Aprilo e cerca la carta corrispondente a quella che nell’altro mazzo hai scelto tu”.
«Sulla carta c’era scritto: “Più lenta la prima parte”.
«Nessuno poteva prevedere che il violinista avrebbe suonato Le streghe, né indovinare quale carta avrebbe scelto; i suggelli dell’altro mazzo erano intatti. Tuttavia, un avvocato, incoraggiato dalle scosse incredule dei cappellini di due o tre belle signore, disse: “Il trucco c’è ma non si vede”. Voleva dire che il giochetto di manipolazione si era svolto secondo una precedente preparazione. E per confondere Rol, propose: “Il violinista potrebbe ripetere il pezzo, più adagio” e aggiunse con ironica sfida “vedremo che cosa Paganini scriverà”.
«S’aspettava che Rol, non prevedendo questo imprevisto, proposto da lui, e non avendo perciò potuto preparare in precedenza una seconda parte dell’esperimento, si dichiarasse battuto.
«”Suonalo di nuovo” ordinò Rol al giovane violinista. E pregò lo scettico avvocato di andare a riporre il secondo mazzo in un luogo nascosto. Poi gli disse: “Scelga una carta; la guardi bene, e vada a prendere l’altro mazzo”.
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