Recensione: Poesia 78 di Augusto Benemeglio


È un libro di incontri questo “Poesia 78” di Augusto Benemeglio, una vecchia conoscenza – visto che ha scritto innumerevoli articoli per noi di Lpels -, oltre che mio amico fraterno, carissimo. Incontri magici, dove il tempo sembra sospendersi per lasciar spazio a un mondo parallelo, quello dell’arte, dove tutto può succedere. Fellini, la Spaziani, Eugenio Barba, Elsa Morante, Caproni, Cardarelli, e tanti altri personaggi più o meno famosi, sfilano discretamente in queste pagine come figure quasi mitologiche, foriere di tracce indelebili anche per un unico, fugace contatto.
“Per un vero poeta, ogni momento della vita dovrebbe essere poetico, visto che nel profondo è magico”: la sentenza di Borges, citata da Augusto, ben gli si attaglia, anzi, è una sorta di stigma di quest’opera che trasforma in fenomeno lirico tutto quanto tocca. Ciò non implica una deriva di melassa romantica: “nello stesso tempo”, scrive Benemeglio nel l’introduzione, “è un libro di pugnali capaci di dare ‘ferite perfette’ a una coscienza talora sopita”. Come il Vangelo, il poeta ha l’arduo compito di provocare, sempre e comunque.
È un libro che attraversa quest’epoca in liquidazione (Imre Kertèsz) e senza speranza. Un libro in cerca dell’anima, secondo l’accezione di Piovene, che esclude di vedere in essa un dono di natura: dobbiamo farcene una, suggerisce, e Augusto raccoglie, grato, la dritta. Ecco, allora, la necessità di attingere a un tesoro nascosto, a una sorgente, per trovarla, magari in un “Cristianesimo interrogante, pessimistico, infedele”, che “rimane comunque l’unica forma di speranza”. Ne so qualcosa, perché vagoni di speranza ha convogliato Benemeglio negli anni in cui fui parroco a San Carlo da Sezze, e lui tirava su, ogni due per tre, uno spettacolo teatrale traboccante di senso.
Questo libro è anche un riepilogo della propria scrittura, un consegnarsi al futuro nella speranza che sia il meglio del raccolto a rimanere. La carità non avrà mai fine, scrive san Paolo: di Augusto resterà proprio il gesto del dare, del darsi, quasi esagerando, quasi volendo assicurarsi che il dono giunga a destinazione per davvero, superando ogni ostacolo, a volte con una sorta di violenza, l’impeto non controllabile di un amore del Sud.
Per lui vale quello che scrisse Iosif Brodskij: “La poesia è l’unica assicurazione contro la volgarità del cuore umano”, puntualmente citato.
Un libro di memorie, dunque, in cui emergono gorghi di luce, come la figura della moglie Enza, la sua musa: “Ormai sono lontane/ le canzoni,/ le spiagge, i limoni/ le trombe d’oro,/ e i concerti ineffabili/ del vento./ la mia musa/ è una donna di casa/ una gentile signora/ di sessant’anni,/ con biancheria pulita/ e vestiti profumati./ La mia musa resiste/ agli attacchi del tempo/ e continua a fare/ insufflazioni di vita./ Dirige, in segreto,/ un quartetto privato/ fatto di ricordi, parole,/ immagini, colori e sogni,/ il tutto ben riposto/ nel mio vecchio armadio./ La mia musa sei tu,/ moglie mia”.
Si potrebbe parlare per mesi di quest’ultimo libro di Augusto Benemeglio, ma la conclusione sarebbe la stessa, folgorante. Lasciamola formulare a lui, il poeta:

La poesia non morirà

La poesia è come il pane il latte
il vino e le cose di tutti i giorni
la poesia dei frantumi e dei segni provvisori
la poesia come universo che si moltiplica
centro dell’esistere
la poesia come galleria di trafficanti dell’utopia
la poesia come polvere
la poesia come acqua rotta che si sparge ovunque
dilaga per mille strade
la poesia come terra di incontri e scontri
come tempesta e sorriso
la poesia come silenzio e abisso in cui sprofondare
la poesia che non sa niente
ed è la rinuncia del proprio ego e d’ogni cosa concreta,
la poesia che è il divenire o il ri-tornare della materia
La poesia nuda che invade il mondo come l’aria,
minuscola e minima entra negli interstizi dell’anima
o negli occhi ciechi di qualcuno,
che serve per strappare al tempo brandelli di verità rivelata,
a donare un barlume, una folata
di memoria di chi non ha più voce,
per testimoniare la vita, e far rifulgere la bellezza
d’anime d’uomini e donne,
che hanno vissuto su questa terra
e sono state quasi tutte dimenticate.

Fabrizio Centofanti

Titolo: Poesia 78
Autore: Augusto Benemeglio
Prezzo copertina: € 25.00
Editore:Youcanprint
Data di Pubblicazione:gennaio 2022
EAN:9791220379755
ISBN:1220379751
Pagine:166

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