Citazioni Tratte da: Lo Zahir
Ho trascorso buona parte della mia vita schiavo di qualche cosa, e così dovrei comprendere perfettamente il significato di questa parola. Fin da bambino, mi sono battuto perché fosse il mio tesoro più prezioso. Ho lottato contro i miei genitori, che volevano che facessi l’ingegnere, invece che lo scrittore. Ho lottato contro i miei compagni di scuola, che ben presto mi scelsero quale vittima dei loro scherzi perversi, e solo dopo tanto sangue versato dai nostri ri¬spettivi nasi, solo dopo molti pomeriggi passati a nascon¬dere le cicatrici a mia madre – perché ero io a dover risolvere i miei problemi, e non lei -, sono riuscito a dimostrare che potevo sopportare insulti e botte senza piangere.
Che cos’è la fedeltà? Il sentimento di possedere un corpo e un’anima che non sono nostri?
Scrivere è una delle attività più solitarie del mondo. Una volta ogni due anni, io mi siedo davanti al computer, osservo il mare sconosciuto della mia anima e scorgo alcune isole – idee che si sviluppano e che sono pronte per essere esplorate. Allora prendo la mia barca – il suo nome è “Parola” – e scelgo di navigare verso la più vicina. Durante il tragitto, mi imbatto in correnti, venti e tempeste, eppure continuo a remare, sempre più esausto. Sono consapevole di essermi allontanato dalla rotta, di non avere più all’o¬rizzonte l’isola dove intendevo arrivare.
Tuttavia non c’è modo di tornare indietro: devo proseguire comunque, oppure mi ritroverò sperso in mezzo all’oceano — in quel momento, mi attraversa la mente una sequela di scene terrorizzanti: io che trascorro il resto della vita parlando dei successi passati, o criticando aspra¬mente i nuovi scrittori, per il semplice fatto di non avere il coraggio di pubblicare altri libri. Ma il mio sogno non era quello di essere uno scrittore?
Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto. Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso. Quando ho conosciuto l’umiliazione ma ho continua¬to a camminare, ho capito che ero libero di scegliere il mio destino.
“Quando Dante scrisse la Divina Commedia, disse: ‘// giorno in cui l’uomo permetterà all’amore vero di manifestarsi, le cose che ci appaiono ben organizzate si trasforme¬ranno in confusione e arriveranno a bilanciare tutto quello che pensiamo che sia giusto, che sia la verità. ‘ Il mondo diverrà autentico soltanto quando l’uomo saprà amare: fi¬no ad allora, vivremo credendo di conoscere l’amore, senza avere il coraggio di affrontarlo com’è in realtà.
L’amore è una forza selvaggia. Quando cerchiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando ci sforziamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi.
Sul campo di battaglia, la mia vita ha un senso. Per giorni non faccio il bagno, mangio le razioni dei soldati, dormo tre ore per notte, mi sveglio con il rumore degli spari, so che in qualsiasi istante può arrivare una granata proprio nel punto in cui mi trovo, e questo mi fa vivere… Vivere, capisci? Vivere, amare ogni minuto, ogni secondo. Non c’è posto per la tristezza, per i dubbi, per niente: esiste sol¬tanto un grande amore per la vita.
‘Vivono imprigionati nella loro storia personale. Tutti sono convinti che l’obiettivo dell’esistenza sia quello di portare a compimen¬to un piano. Nessuno si domanda se quel progetto sia il proprio, o se sia stato pensato da altri. Le persone accu¬mulano esperienze, ricordi, cose e idee altrui – più di quanto possano sostenere. E così dimenticano i propri sogni.’
…il mondo che conosciamo oggi è soltanto una storia che ci hanno raccontato – e non si tratta di quella vera.
Un guerriero della luce non dimentica mai la gratitudine.
Durante la lotta, e stato aiutato dagli angeli: le forze celesti hanno messo ogni cosa al proprio posto, permettendo a lui di dare il meglio di sé. Perciò, quando il sole tramonta, egli si inginocchia e ringrazia il Manto Protettore che lo circonda.
I compagni commentano: “Com’è fortunato!” Ma egli ritiene che la “fortuna ” sia quella di sapersi guardare intorno e vedere dove sono gli amici: perché solo attraverso le loro pa¬role gli angeli sono riusciti a farsi sentire. “
Titolo: Lo Zahir
Autore: Paulo Coelho
Traduttore: Desti R.
Editore: Bompiani
Prezzo: € 18.00
Collana: Romanzi Bompiani
Data di Pubblicazione: Aprile 2005
ISBN: 884523424X
ISBN-13: 9788845234248
Pagine: 317
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea