Recensione: Michel Bussi – Ninfee nere


Ninfee nere di Michel Bussi è un thriller che, sin dalle prime pagine, avvolge il lettore in una trama densa di mistero, portandolo nel suggestivo villaggio di Giverny, celebre non solo per la sua bellezza idilliaca, ma anche per essere stato la musa ispiratrice delle celebri opere impressioniste di Claude Monet. Ma dietro il fascino pittoresco di questo luogo si nasconde un oscuro intreccio di segreti, passioni, e misteri irrisolti.
Il romanzo si apre con un omicidio: Jérôme Morval, medico del villaggio e amante dell’arte, viene trovato morto vicino a un ruscello, con un biglietto in tasca che cita Monet e la bellezza. Questa morte è solo l’inizio di una trama intricata e mozzafiato, che si snoda attraverso la vita di tre donne, apparentemente scollegate, ma unite da un filo sottile e segreto. Una bambina prodigio, una giovane maestra insoddisfatta e una vecchia vedova solitaria che osserva tutto dal suo mulino.
Fin qui potrebbe sembrare una classica trama da giallo, ma Michel Bussi non si accontenta di seguire una narrazione lineare e prevedibile: il vero colpo di genio sta nella struttura temporale che dà forma alla storia. Le vite delle tre donne non si svolgono, come il lettore potrebbe pensare, nello stesso momento. Le loro esistenze appartengono a “piani temporali diversi”, e sarà solo alla fine che questa verità emergerà, svelando un intreccio che è insieme commovente e sconvolgente.
Questo uso del tempo nella narrazione è il cuore pulsante di “Ninfee nere”, Bussi manipola abilmente la percezione del lettore, nascondendo e rivelando dettagli in modo strategico. Ogni pagina sembra condurti più vicino alla soluzione del mistero, ma al contempo solleva nuovi interrogativi che ti spingono a continuare la lettura. I colpi di scena si susseguono uno dopo l’altro, ma senza mai risultare forzati o gratuiti. La verità si disvela solo nel finale, in un crescendo di tensione e sorpresa che lascia senza fiato.
Stéphanie Dupain, la giovane maestra insoddisfatta, è uno dei personaggi più affascinanti, intrappolata in un matrimonio con Jacques un uomo che non comprende le sue aspirazioni, si trova a flirtare con l’ispettore Laurenc Sérénac, giunto a Giverny per indagare sull’omicidio. Il rapporto tra Stéphanie e Sérénac è un intricato gioco di attrazione, ambiguità e segreti; lui è attratto da lei, e lei sembra rispondere, ma resta sempre sfuggente, avvolta da un velo di mistero che non si riesce mai a penetrare completamente.
La maestria di Bussi sta nel creare personaggi che sembrano persone reali, con le loro fragilità e contraddizioni, le relazioni tra i protagonisti sono realistiche e ognuno di loro ha un ruolo importante nella risoluzione del mistero, anche quando sembra marginale.
Le famose ninfee di Monet, che si riflettono sugli specchi d’acqua di Giverny, sono un simbolo di segreti nascosti sotto la superficie, di bellezza e mistero, di tempo che scorre e si ferma allo stesso tempo. Monet, con la sua ossessione per la luce e il colore, diventa parte integrante della storia. Il lettore non può fare a meno di sentirsi immerso in quel mondo impressionista, dove la realtà si fonde con il sogno e l’apparenza con la verità.
Ho apprezzato moltissimo “Ninfee nere”, Michel Bussi riesce a mescolare arte, suspense e profondità psicologica in un racconto che tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina. È una lettura che lascia il segno, facendoci riflettere su come il tempo, la memoria e la percezione siano elementi fondamentali non solo nell’arte, ma anche nella vita stessa.

Titolo: Ninfee nere
Autore: Michel Bussi
Prezzo copertina: € 18,00
Editore: E/O
Collana: Dal mondo
Traduttore: Bracci Testasecca A.
Data di Pubblicazione: 9 giugno 2016
EAN: 9788866327462
ISBN: 8866327468
Pagine: 400

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

 

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