Mangia prega ama
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nottetempo, lasciando solo una traccia leggera nell’aria. E anche il suo amico Solitudine ha tolto il disturbo.
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Ecco, però, una cosa strana: da quando sono a Roma non sono riuscita a fare neanche un po’ di yoga. Per anni ho praticato coscienziosamente e con costanza i miei esercizi, e anche questa volta ho portato con me il materassino, animata dalle migliori intenzioni. Invano. D’altra parte, quand’è che potrei fare yoga? Prima della mia succulenta colazione italiana (brioche al cioccolato e due cappuccini)? O subito dopo? I primi giorni, la mattina, srotolavo coraggiosamente il materassino, ma poi mi veniva da ridere. Una volta, in procinto di cominciare un esercizio, mi ero sorpresa a domandarmi a voce alta: «Bene, signorina penne ai quattro formaggi, di cosa hai voglia per pranzo?». Piena di sensi di colpa, avevo ficcato il materassino in fondo alla valigia. (E non l’avrei più srotolato fino all’arrivo in India.) Poi me n’ero andata a fare una passeggiata e a mangiare un gelato al pistacchio. Erano le nove e mezzo della mattina e mi era parsa un’idea perfettamente ragionevole.
La cultura romana, a quanto pare, non va d’accordo con la cultura yoga. Mi sono convinta che Roma e yoga non hanno niente in comune, a parte la capacità di evocare, per associazione e per assonanza, l’immagine di una toga.20
Avevo bisogno di amici. Mi sono data da fare e adesso, a ottobre, ne ho un bell’assortimento. Conosco due Elizabeth a Roma, oltre a me. Sono entrambe americane e scrittrici. La prima Elizabeth scrive romanzi e la seconda libri di cucina. Quest’ultima ha un appartamento a Roma, una casa in Umbria, un marito italiano e un lavoro che le consente di viaggiare per
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Titolo: Mangia prega ama
Traduttore: Crepax M.
Editore: Rizzoli
Collana: Vintage
Prezzo: € 13.00
Data di Pubblicazione: Giugno 2011
ISBN: 8817053058
ISBN-13: 9788817053051
Pagine: 376
Reparto: Narrativa