Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau
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…correggerli; ma se essa è destinata alle anime oneste, può servire anche a quelle che hanno smesso di esserlo. Quanto si può far arrossire qualcuno per un grande errore descrivendo i rimorsi e le sciagure che errori più piccoli possono causare! Mi sembra anche che l’indulgenza sia la sola virtù che è pericoloso predicare, per quanto praticarla sia così utile. Il delitto, considerato astrattamente, deve suscitare indignazione. La pietà non può nascere che dall’interesse ispirato dal colpevole: la morale dev’essere austera, mentre la bontà può risiedere nella sua applicazione. Concordo dunque con i critici di Rousseau che il tema di Clarisse e di Grandisson{8] è più morale: ma la vera utilità di un romanzo consiste più nell’effetto che produce che nel modo in cui è progettato; nei sentimenti che ispira più che negli avvenimenti che racconta. Perdoniamo Rousseau se al termine di questa lettura ci sentiamo più animati dall’amore per la virtù, se ci sentiamo più pronti ai nostri doveri, se la semplicità di costumi, la beneficenza, la vita solitaria hanno per noi maggiori attrattive. Smettiamo di condannare questo romanzo, se è questa l’impressione che lascia nell’anima. Rousseau stesso parve pensare che quest’opera fosse pericolosa; credette di aver scritto in lettere di fuoco soltanto gli amori di Julie, e che l’immagine della virtù, della serena felicità di Madame de Wolmar, apparisse sbiadita a confronto con quegli ardenti quadri. Si sbagliava: il suo talento descrittivo si ritrova dappertutto; e nelle finzioni come nella verità, le tempeste delle passioni e la pace dell’innocenza ora agitano ora calmano.
Volendo scrivere un’opera di morale sotto forma di romanzo, Rousseau ha dipinto il sentimento, che è solito dominare in questo genere di opere. Ma se è vero che è difficile commuovere gli uomini senza la forza delle passioni, se è vero che pochissimi riescono ad infiammarsi per mezzo del pensiero e ad elevarsi fino all’entusiasmo della virtù grazie al suo potere senza che alcun sentimento estraneo alla virtù stessa abbia ammantato di fascino e di vita l’amore astratto della perfezione; se il linguaggio degli angeli non ha più effetto sugli uomini, non sa¬rebbe forse costretto a rinunciarvi persino un angelo? Se occorre, per così dire, trascinare gli uomini alla virtù, e se la loro imperfezione obbliga …(8) Clarisse Harlowe è la protagonista del romanzo Clarissa, or the History of a young lady dello scrittore inglese Samuel Richardson (1689-1761). Anche il romanzo Sir Char¬les Grandisson è dello stesso Autore. Uscirono, rispettivamente, nel 1748 e nel 1754.
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Titolo: Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau. Riflessioni sul suicidio
Traduttore: Inzerillo A.
Editore: Bibliosofica
Data di Pubblicazione: marzo 2016
Prezzo: € 12.00
ISBN: 8887660425
ISBN-13: 9788887660425
Pagine: 168
Reparto: Studi letterari