L’ uomo del cardinale di Valentino Rocchi

L’uomo del Cardinale

violenti e profondi. Forse aveva tentato d’avvicinarsi alla donna dopo essere stato trafitto dalla lama che gli aveva squarciato un fianco e il ventre.
Voleva immaginare cosa potesse essere successo. Ma non era il momento di fermarsi a fare congetture.
Doveva fare sparire i due poveretti e, insieme a loro, ogni traccia che potesse portare a colui che si era trovato nel frantoio al momen¬to della tragedia.
Osservò di nuovo e tastò con un senso di ribrezzo il cadavere dell’uomo, per controllare che non vi fossero lesioni alle ossa. Non ce n’erano. Questo gli consentiva di mettere in atto il progetto che gli era venuto in mente.
Lasciò il cadavere dell’uomo nel punto in cui l’aveva trovato. Poi B avvicinò alla molinara.
Col tagliente pistoiese la liberò dalla corda che le stringeva il col¬lo. Una corda solida di canapa che le era stata annodata dietro la nuca, cosicché difficilmente si sarebbe potuta liberare.
Sarebbe dovuto apparire, a chi avesse cercato delle tracce, un incidente fortuito.
Con cura scese a prendere dell’olio e lo sparse sulla paglia della cucina. Salì poi in camera e completò l’opera.
Quindi, con meticolosa pazienza, cominciò ad appiccare fuoco nei punti che riteneva strategici, affinché le fiamme si propagassero a tutta la casa.
Accese un pugno di paglia, stretto fra i rebbi del legno forcuto, che aveva portato con sé, e iniziò ad attaccare il reticolo di travicelli che reggevano il tetto di paglia. L’apertura in alto avrebbe facilitato la corrente d’aria e accelerato lo sviluppo dell’incendio.
Lasciò accanto al pagliericcio il lume rovesciato per farlo appari¬re come causa involontaria del dramma.
Adesso desiderava fuggire di corsa. Ma dovette attendere fin quando non fu cacciato via dalle fiamme che lo avevano quasi rag¬giunto.
Le vide avventarsi crepitando contro i capelli ramati della donna, quasi gelose del loro colore brillante, rendendola calva in un soffio.

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