A cura di Alessia Mocci
“L’ultima sigaretta del pacchetto, l’ultimo momento di pace. Il fumo sale lento, silenzioso, bianco, si espande come la mia coscienza. Sono attento, in un momento tutto può iniziare o finire. La finestra è aperta e il mio fumo esce lentamente. Fa un po’ freddo in quest’autunno e io mi perdo nei ricordi.” – “Fumo lento”
Una scena familiare ai fumatori, si aspetta l’autobus, perennemente in ritardo. Si accende l’ultima sigaretta del pacchetto per ingannare l’attesa e si pensa al proprio passato, ad una donna amata, a ricordi che celebrano paure e gioie di ogni individuo.
“Bugie” è la nuova raccolta di racconti dell’autore Massimo Occhiuzzo, edita nel settembre 2014 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Oltre il confine”. I diversi racconti presenti nella pubblicazione hanno l’obiettivo di mostrare come alcune volte una bugia sia solo un modo per vivere in questo mondo variegato di menti pensanti.
Massimo Occhiuzzo è stato molto disponibile nel rispondere ad alcune curiosità sulla sua pubblicazione. Buona lettura!
A.M.: “Bugie” un titolo intrigante. Ci puoi raccontare la genesi del libro?
Massimo Occhiuzzo: I racconti contenuti in questo libro sono stati scritti in un periodo piuttosto lungo, ma sono stati tutti riscritti per questa edizione. Mentre scrivevo mi sono accorto che hanno tutti un tratto comune, parlano di noi, del nostro modo di dire al mondo una verità diversa da quella reale. Si tratta appunto di bugie che noi essere umani ci inventiamo per vivere, compresa la finzione narrativa.
A.M.: L’introduzione di Vanessa Falconi recita “Lo scrittore Occhiuzzo pone l’accento indiscusso e felice sull’importanza che per lui riveste la scrittura, sia come sfogo laborioso e umano, che come esercizio, e sia sull’umanità, la sua, che volge lo sguardo tante volte verso situazioni di vita disagiata e incompresa.” Ritieni che queste parole ti descrivano?
Massimo Occhiuzzo: Scrivere per me è rivelare al mondo il mio modo di vedere le cose senza lenti addomesticate cercando attraverso l’umanità delle parole e dei miei personaggi di dare un valore aggiunto. Credo che lo scrittore debba avere due funzioni quella dell’intrattenimento, ma soprattutto quella della denuncia e del riscatto di noi esseri umani, In questo mi rifaccio alla generazione degli scrittori degli anni settanta.
A.M.: I tuoi personaggi cercano sempre di trovare un riscatto. Pensi che questo sia valido anche nella vita reale?
Massimo Occhiuzzo: Come vedi ci riallacciamo alla domanda precedente ti rispondo francamente che non lo so. È difficile dirlo perché le situazioni cambiano e il palcoscenico della vita a volte ci sorprende molto di più della nostra finzione letteraria. Credo comunque che si debba sempre cercare un riscatto per dire con le parole di Neruda “Confesso che ho vissuto”.
A.M.: Fra tutti i racconti presenti, c’è uno in particolare di cui ci vuoi parlare?
Massimo Occhiuzzo: Nel libro è contenuto un racconto “Il volo della farfalla anziana” quando ho scritto questa novella ho avuto la stessa ispirazione del mio libro “Mentre un cane abbaia” edito sempre da Rupe Mutevole, in cui una storia gialla era la scusa di parlare di Alzheimer, qui ho provato a parlare delle vecchiaia attraverso uno sguardo ironico e poetico; Cosa può succedere a una vecchietta che improvvisamente ritrova temporaneamente la gioventù?
A.M.: Recentemente hai pubblicato una miscellanea di storie “I silenziosi”. Puoi parlarci brevemente di questa raccolta?
Massimo Occhiuzzo: I Silenziosi sono coloro che nel silenzio vivono delle vite fantastiche piene di umanità e poesia. Sono coloro che non gridano e affrontano la loro vita senza urla ma hanno tanto da dare agli altri.
A.M.: Com’è il tuo rapporto con il mondo di internet?
Massimo Occhiuzzo: Sono sempre stato un esperto di computer e un pioniere di internet. L’utilizzo di internet oggi per me è legato essenzialmente alla scoperta di nuovi siti, utilizzo molto facebook dove ho creato qualche anno fa un gruppo si chiama “Per chi ama scrivere” lì ci sono 650 fra poeti e scrittori.
A.M.: Hai degli scrittori a cui ti ispiri o che ti hanno in passato ispirato?
Massimo Occhiuzzo: Ho un mio scrittore di riferimento Dino Buzzati. Le idee dei suoi racconti sono bellissime. Nel giallo amo Mankell, nella poesia Pablo Neruda e Garcia Lorca. Mi piace molto Murakami il visionario.
A.M.: Hai delle novità per i restanti mesi del 2014?
Massio Occhiuzzo: Spero di fare alcune presentazioni del libro anche nel luogo ispiratore della copertina. Recentemente, sino al 12 ottobre, la mia raccolta è stata ospite presso lo stand della casa editrice alla Buchmesse, la Fiera Internazionale del libro di Francoforte. Per il futuro sto scrivendo un romanzo “L’uomo blu” una storia intrigante. Penso di finirlo la prossima primavera.
A.M.: Come ti trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? la consiglieresti?
Massimo Occhiuzzo: È una piccola casa editrice che combatte ogni giorno per affermarsi. Mi fa pensare alla prima Sellerio, diventata grazie a Camilleri la grande casa editrice che è oggi. Forse mi piacerebbe essere il suo Camilleri. Chissà. Sì, la consiglierei.
A.M.: Salutaci con una citazione…
Massimo Occhiuzzo: Non amo le citazioni. Posso solo dire che leggere è vivere tante vite diverse dalla nostra e apprendere idee nuove. Comunichiamo al mondo la nostra passione.
Written by Alessia Mocci
Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it)