“Un condominio di gente dabbene”, un libro per ridere del condominio, dei reality show e del lavoro che non c’è
Il condominio è l’emblema della moderna civile – e ci piacerebbe aggiungere anche pacifica – convivenza, il luogo per eccellenza ove la tolleranza e la comprensione delle reciproche istanze trovano la loro naturale e armonica sintesi. Almeno, forse, così dovrebbe essere o quantomeno ci piacerebbe che fosse. Tuttavia che succede – e succede – se si ha l’invidiabile fortuna di abitare in un condominio di gente dabbene?
In una babele di geom, dott, ing, avv, cav, gen, rag, ecc. ognuno ha le proprie sacrosante ragioni ed è qui, tra le ombre e le capziosità del regolamento condominiale, che le inezie – quelle bagatelle che sortiscono fuori inavvertitamente, quasi per caso o per il sollazzo di un fato crudele – insomma i piccoli screzi trascurati, quelli che non trovano adeguata soddisfazione morale, possono crescere a dismisura ed evolversi in questioni di principio.
Va da sé che una questione di principio è appunto una questione di principio, dunque guai arretrare, fare anche solo un mezzo passo indietro sarebbe una grave sconfitta morale, e per mantenere la posizione ogni cosa è possibile, anche la più assurda, perché in guerra tutto è lecito.
Nascono così le faide condominiali, quelle lotte intestine che dividono gli abiatnti di un caseggiato in guelfi e ghibellini, in una annosa e continua querelle, e dove ogni neutralità da ambo le parti è tacciata di subdola occulta connivenza col nemico.
“Un condominio di gente dabbene” di Simone Cerri e con le illustrazioni di Biagio Panzani è il racconto in chiave umoristica di una di queste tenzoni tra condomini, un racconto talmente assurdo da poter sembrare quasi vero.
Completano il libro altri due racconti umoristici di grande attualità, l’uno dedicato ai reality show e l’altro ai colloqui di lavoro.
Ci viene così raccontato di un mondo futuro e immaginario dove guitti da balera determinano i gusti del pubblico attraverso la televisione e dove tutto il sapere che non serve e non porta a significativi incrementi del Pil, ridotto a pura attrazione circense, è guardato con curiosità e sarcasmo da una nazione paralizzata di fronte a reality imbarazzanti in cui la domanda del giorno è: “Sarà più forte – in termini fisici – la filosofia o l’antropologia?”.
Poi, in tema di crisi, giovani e disoccupazione, ecco la cronaca di un normale – si fa per dire – colloquio di lavoro, uno di quelli dove giovani speranzosi, belli sbarbati, giaccati e cravattati, con tanto di camicie inamidatamente croccanti, vedono i loro sforzi universitari infrangersi di fronte alle estrose domande di personaggi dalle qualifiche oscure che fanno della psicologia da mercato rionale col cipiglio del neurochirugo in odore di Nobel, chiaro sintomo che oramai non siamo più neppure nel paese della raccomandazione, ma in quello del caso, per non dire un’altra parola di quattro lettere che comincia per c.
Un libro dunque per tre racconti, tutti premiati in prestigiosi concorsi letterari, quindi che hanno trovato un bel consenso di critica, ma che, come suggerisce l’autore, “sarebbe cosa gradita se avessero anche un riscontro commerciale, perché, si sa, l’artista straccione e beat non è più ecosostenibile”.
Titolo: Un condominio di gente dabbene e altre onorevoli storie
Autore: Simone Cerri
Editore: Festina Lente Edizioni
Collana: Piccola biblioteca del sorriso
Data di Pubblicazione: 2014
Prezzo: € 13.00
ISBN: 8897589324
ISBN-13: 9788897589327
Pagine: 88
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea