In libreria la prima biografia del pacifista cristiano
che convertì soldati nazisti e fece la rivoluzione pacifica nelle Filippine
Jean Goss, apostolo della non violenza (Editrice Missionaria Italiana)
Prefazione di Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la pace
Esce la prima biografia di Jean Goss, uno degli esponenti più famosi e importanti del pacifismo internazionale del Novecento. Fu l’ispiratore della «rivoluzione dei rosari» che scacciò dalle Filippine il dittatore Marcos, fu stimato dal vescovo martire Oscar Romero, divenne molto amico di Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la pace, che ne è stato una sorta di discepolo durante gli anni della dittatura militare in Argentina. Jean Goss, apostolo della nonviolenza (Editrice Missionaria Italiana, pp. 144, euro 11,90) è il testo scritto dalla vedova di Jean Goss, Hildegard, insieme al prete belga Jo Hanssens, in cui emerge con chiarezza la grande personalità umana e cristiana di Goss.
Alla base della scelta nonviolenta di Goss sta un’esperienza mistica vissuta a 28 anni durante la seconda guerra mondiale nel maggio 1940, prima di essere arrestato dagli occupanti tedeschi e rinchiuso in un campo militare, mentre si trovava al fronte. «Un giorno, poco prima di essere fatto prigioniero mi sono svegliato all’improvviso come fuori di me: un’immensa Forza di pace e di gioia mi pervadeva dolcemente. Ero così felice da gridare di Gioia, pieno di Fiducia, di Certezza e di Pace, assolutamente incomprensibili, dal momento che mi trovavo in piena guerra. Mi penetrava il grande Desiderio di donare agli uomini quella infinita Felicità».
Negli anni trascorsi da prigioniero di guerra Jean Goss inizia a vivere la nonviolenza radicale del Vangelo e la scelta di amare tutti gli uomini al punto da sfidarne l’ideologia e la violenza. Addirittura riesce a convertire un soldato nazista e un militante comunista. «Una sera un marxista, che spesso si faceva beffe di me, venne a trovarmi: Goss, da mesi ti guardo vivere. Questo amore mi sembrava essere il cammino…». E poi l’esperienza con l’ufficiale nazista: «Un giorno sono stato picchiato, torturato e condannato a morte. Poco prima dell’esecuzione mi hanno portato davanti all’ufficiale tedesco in carica. Gli dicevo della mia gioia di andare a raggiungere subito il mio Dio, e gli parlavo dell’immenso amore di Dio per lui e per tutti gli uomini. Lo amavo con tutto il cuore Non posso raccontare come l’ufficiale ha sentito questo amore. Il modo in cui deposto il revolver ha detto tutto! Ha rifiutato di eseguire l’esecuzione ed è stato arrestato. Non l’ho più rivisto».
Al di là di questi tratti biografici alquanto significativi, Jean Goss fu, insieme alla moglie e alla rete del Movimento internazionale per la riconciliazione (Mir), capace di instaurare una rete di contatti a livello internazionale che ha portato il messaggio evangelico della nonviolenza nell’Est Europa durante il comunismo, nell’America latina delle dittature militari, in Asia e anche in Africa (ex Zaire). Fu anche attivo durante il Concilio Vaticano II per mettere all’ordine del giorno i temi della pace e della nonviolenza nella grande assise cattolica grazie al sostegno di teologi di vaglia come Yves Congar e Karl Rahner. Tanto da meritarsi questo inaspettato elogio dal cardinale Achille Ottaviani, allora prefetto del Sant’Uffizio: «E’ scomodo questo Jean Goss, ma è il soffio dello Spirito Santo».
Nel suo intervento Esquivel, che fu a capo de Servizio pace e giustizia a livello latinoamericano (Serpaj), movimento fondato proprio da Goss, ricorda così il contributo del pacifista francese: «Jean ha percorso le strade di tutti i popoli del mondo per dimostrare che è possibile, dappertutto, cambiare la situazione con mezzi diversi dalla violenza. Egli ha seguito lo stesso cammino dei grandi profeti».
Titolo: Jean Goss. Apostolo della nonviolenza
Autori: Hildegard Goss-Mayr, Jo Hanssens
Editore: EMI
Collana: Pietre angolari
Prezzo: € 11.90
ISBN: 883072193X
ISBN-13: 9788830721937
Pagine: 144
Reparto: Religione > Cristianesimo > Misticismo cristiano