Dalla prefazione di Ileana Izzillo:
La cifra stilistica dell’autore risiede nell’uso del raffinato cesello linguistico attraverso il quale fiorisce un prezioso intarsio di parole nuove con la propria specificità semantica ma, cosa difficile e sorprendente, anche con la propria autorevole specificità semiotica. Il risultato sono quindi ‘neologismi’ che non appaiono affatto nuovi al lettore in quanto così autonomi e così parlanti e significanti da autenticarsi sia nella loro nuova forma che nel loro nuovo senso.
Lungi dall’essere un mero esercizio linguistico, sia pur eccellente come quello di Queneau, la neolingua di Roberto Miano è l’unico strumento possibile per rendere la sinestesia sensoriale ed emozionale dei personaggi. La lingua quindi è il contenuto ovvero il contenuto non potrebbe essere rappresentato con una lingua diversa da quella creata dall’autore. E d’altra parte, dopo le prime pagine di aggiustamento dell’occhio e dell’orecchio, anche per il lettore quella lingua diventa
l’unica possibile nella quale cogliere e accogliere il mondo dell’autore.
In questa raccolta di racconti emergono alcuni salienti temi dell’autore, oggetto e oggetti del suo sguardo contemporaneamente appassionato e sterilizzato.
Le donne. Protagoniste incontrastate di questi racconti […] L’attimo fuggito. All’inverso dell’ideale lisippeo, l’Io narrante e protagonista maschile non coglie mai l’attimo. […] Il tempo e lo spazio. Per l’autore il presente con la sua carica di aspettativa ed ansia dovrebbe essere inesistente […] La musica è tutto: colonna sonora dentro e fuori scena,
la musica diventa un ulteriore strumento linguistico di senso e segno […]
Titolo: Due margherite dispari
Autore: Roberto Miano
Editore: FusibiliaLibri
Collana: sentire-errare (prosa)
Anno 2013
pp. 136
formato 15×21
13,00 euro
ISBN 978-88-98649-01-3
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interventi fotografici di Alessandro Anemona