“[…] Questo suo nuovo volume ha in più, rispetto agli altri, il dono della persuasione, quel pacato passo che si conquista con la maturità. E, infatti, i versi si muovono con ritmo cadenzato e pieno, non trascurando neppure le
annotazioni antropologiche, neppure le “postille” profondamente liriche” – scrive nella prefazione Dante Maffia ponendo l’accento sulla ricerca stilistica e poetica di Angelo Lippo. Autore raffinato ha consegnato alle edizioni Il Raggio Verde le sue poesie, diverse inedite, per inaugurare una collana, “ConTesti Diversi”, dedicata alla poesia contemporanea, che avrebbe dovuto dirigere lui stesso. Una collana legata all’urgenza della parola poetica che al di là del mero esercizio stilistico elevasse il pensiero ai contesti diversi, quelli che Rosa Luxemberg chiamava la ‘miseria quotidiana’.
“Egli è uno di quei poeti – sottolinea Maffia – che non hanno mai abbandonato le intonazioni musicali che arrivano da lontano, ma questa volta musica e pensiero si sono fusi in un amalgama perfetto. È come se Lippo avesse chiesto ad Archita e a tutti i quarantotto pitagorici della sua città di dargli la mano per riprendere quelle atmosfere lievitate di un tempo in cui magia e verità, irrazionalità e realtà trovavano accoglienza per illuminare e tenere desta la palestra del dialogo. Non c’è una sola poesia della raccolta che sia rigidamente chiusa in un alveare di diktat, anzi… le cose dette hanno una leggerezza che permette di entrare e uscire dall’assenso creando un segno autentico di libertà assoluta.
Ma tutto ruota attorno a un mondo in cui a dare energie alle azioni è l’amore. Un amore mai strombazzato
o gridato ai quattro venti, che sia per la famiglia, per gli amici (si notino le dediche) o per i luoghi. Su tutto splende
Taranto in un alternarsi di luci e ombre e di immagini vecchie e nuove che tra loro si fronteggiano quasi a
determinare un colloquio da cui scaturisce la convinzione che forse certe misure si sono perdute…”
Il libro è strutturato in due sezioni. In Sparse sono raccolte 31 liriche, apparse negli anni su antologie e riviste: qui il poeta si racconta e racconta con levità il proprio tempo, le atmosfere tra l’eloquenza della luce che d’estate parla forte e le ombre che pesano come macigni e diluviano silenzi.
La sezione Inediti 2009-2010 contiene 18 poesie ed è aperta con una Ballata per Aligi Sassu al quale rende omaggio inserendo nel volume la riproduzione di una sua opera che, insieme a quelle di Josè Ortega e Claudio Bonichi, impreziosiscono il libro. In esse troviamo gli inediti, appunto scritti nell’arco di un anno, un ricordo della poetessa Alda Merini e poi versi struggenti dedicati a Taranto “tre ponti, due mari, una città”. “La mia città ha un cuore tenero/ anche se produce acciaio…” scriveva nel poemetto La carne stretta scritto negli anni 70 denunciando le morti bianche dell’Italsider. Parole inascoltate, cadute nel vuoto scrive in Apatie ma Angelo Lippo non ha mai smesso di credere nel valore della parola, del verso che alimenta la battaglia e può risvegliare coscienze assonnate, piegate dal sonno delle ansie. Ha continuato a comporre i suoi versi, fino alla fine dei suoi giorni, consegnandoci con il libro Se non matura la spiga il suo credo letterario e umano.
“Io non voglio far morire la mia terra” continua ad urlare nei versi di Viltà inerti testimoniando il desiderio di proseguire nella lotta, quel restare in trincea che significa continuare a spendersi per la propria terra nonostante la speranza si faccia giorno dopo giorno “più dura”. Non a caso, il libro si chiude con la poesia Misteri del XXI secolo dove protagonista è la diossina “un’invenzione attuale che si adagia lenta – dicono – nei polmoni, bugiarda come una caramella data al bimbo per zittirlo”.
Titolo: Se non matura la spiga
Autore: Angelo Lippo
Editore: Il Raggio Verde
Data di Pubblicazione: 2011
Prezzo: € 12.00
ISBN: 8889663642
ISBN-13: 9788889663646
Pagine: 74
Reparto: Studi letterari > Poesia > Poeti
Angelo Lippo, nato sulle rive dello Ionio il giorno di S. Martino del 1939, è scomparso nella sua amata Taranto il 27 agosto 2011. Diversi i suoi interessi: poesia, critica d’arte e saggistica letteraria.
Nipote di carrettiere, ha sempre militato nella sua Taranto pur non negandosi diversi momenti per partecipare alla vita culturale nazionale. Negli anni ha partecipato a Convegni nazionali in qualità di relatore, nonché a manifestazioni poetiche e recital. L’inizio della carriera è fortemente segnata da un’attività pubblicistica espressa a più livelli, soprattutto su settimanali a diffusione regionale. Notevole la presenza sulle pagine de La tribuna del Salento (Lecce), Il Gazzettino dello Jonio (Siderno-Reggio Calabria), Il Giornale del Mezzogiorno (Roma), La rivoluzione liberale (Taranto), La Tribuna (Roma), con interventi di natura socio-culturale, di politica e di economia locale, anche sotto forma di inchieste ed interviste. Insolita, ma non meno importante, qualche sortita nel giornalismo sportivo, con corrispondenza locale per Il Giornale di Bergamo.
Nell’ambito delle lettere assume rilievo la presenza sui quotidiani regionali: La Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere del Giorno, Puglia, Tempo, nonché sulle più importanti riviste di cultura nazionale: Lunarionuovo, L’Informatore librario, Spirali, Oggi e Domani, Laboratorio, Prospettive Culturali, Pietraserena, La Vllisa, Terra del fuoco, Impegno ’70, Punto d’incontro, Il Secondo Rinascimento, Quinta Generazione e decine di altre. Ha organizzato e organizza manifestazioni di ampio respiro su incarico di civiche amministrazioni.
Sul versante delle arti visive, ha firmato alcune monografie di artisti italiani contemporanei, scritti in catalogo o recensioni a rassegne d’arte, di cui soltanto una parte è stata raccolta in volume. Nel contempo tenta a più riprese una storicizzazione della pittura dell’area ionico-salentina, varando nel 1970 la rassegna Proposta ’70 (catalogo Centro Studi “Proposta” con introduzione critica di Ennio Bonea), poi Figurazione settantacinque, mostre delle quali si interessano le più qualificate riviste del settore, come Le Arti di Milano. Nel 1987, su mandato dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Taranto, organizza la mostra fotografica Obiettivo mare, nell’ambito della rassegna estiva, progetto che non passa inosservato, con degnazione sulla rivista milanese Reflex. Negli anni ’90 riprende il contatto con le arti figurative e vara alcune Rassegne: Percorsi e segnali – Arte di fine millennio nel Mezzogiorno d’Italia per il Comune di Massafra (Taranto), poi nel suggestivo scenario delle “gravine” a Palagianello (Taranto) la mostra Parole & Immagini, entrambe nel 1999, mentre nel 2000 attua il progetto itinerante Cinque percorsi dello sguardo, con tappe a Bari, Noicattaro, Castellaneta, Massafra, Grottaglie. Nel 2001 un’altra rassegna itinerante: L’immaginario silente, approdando a Palagianello, Sant’Andrea di Conza (Avellino) e Taranto, nel 2002 il progetto Un libro, una mostra, svoltosi di Atripalda (Avellino), che negli anni successivi si infoltisce di ulteriori rassegne: I colori del vino, Identità del contemporaneo, Magie Mediterranee, Arte in Salento (itinerante), Voci di frontiera (relativo volume poetico-artistico), Artisti e Briganti: questa è un’altra storia.
Sue poesie sono apparse nel tempo su moltissime riviste di letteratura italiana e straniera: Terra del fuoco, Materia, Laboratorio, Il Volto, Piccolissimo, Il Poliedro, Il Pensiero (Missouri), Il Policordo, Estuario, Italia Turistica, La Procellaria, Ghibli, e nelle pochissime occasioni in cui le presenta a concorsi, ottiene anche ampi riconoscimenti, fra i quali vale la pena ricordare: Silarus, 1970; Borgognoni, 1976; Tolentino Terme, 1978; Camposampiero, 1979; Beniamino Joppolo, 1983; Rabelais, 1999; Giovanni D’Alberto, 2000. Sue poesie sono state utilizzate da Luigi Bianco, direttore di Harta, per i progetti: Le case della poesia: poeti a cielo aperto e La strada della poesia.
Pubblicazioni: opere di poesia: Quaderno d’amore (1963), Tra questo e l’altro (1976), La carne stretta (1979,prefazione di Marcello Venturoli), Filo Diretto (1982), L’ape invisibile (1985, prefazione di Giacinto Spagnoletti), Caprice des Dieux (1992), Alfabeto del mare (1992), La trama oscura (1992), Il castagno di Martino (1996), La vita si scandisce limpida (1996, prefazione di Enzo Santese), Origini (1997), La morte felice (1999), Le sillabe del vento (2001, prefazione di Dante Maffia), Calice (2002), Fragile artificio (2006), Elogio dell’ebbrezza (2009, prefazione di Luigi Scorrano), Se non matura la spiga (2011, prefazione di Dante Maffia);
opere di saggistica letteraria e d’arte: Armando Meoni, profilo di uno scrittore (1979), La vigna azzurra (1994), Armando Meoni – La vita e le opere (1996), Il respiro delle mimose (2000), Il giardino degli dei (2001), Il rumore dell’erba – A Sud delle incertezze: la poesia (2003), Puglia: un’arte di frontiera (2005), Il filo dell’affetto – omaggio a Giacinto Spagnoletti (2008).
Se non matura la spiga, edizioni Il Raggio Verde è l’ultima sua raccolta di poesie.