I supremi destini dell’uomo. Conferenze del giovedì nel corso pubblico di apologia della religione
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— 69 — Tremenda sentenza, ultima eredità del tradimento del peccatore, unica luce che rischiarerà la sua esistenza nuda d’ogni felicità: ieri oggi domani sono confusi in una durata che non avrà fine, e quindi la disperazione : suprema convulsione di un’anima che invoca la felicità ed a cui nessuno risponde, nemmeno con le proprie illusioni. Perchè, essendo il peccato la negazione universale permanente del bene, di Dio, dal quale il peccatore si è separato, egli non Lo vedrà più, nè Lui nè i beni dei quali è sorgente infinita; eternamente soffrirà i dolori di questa privazione, il fuoco che lo strugge non si estinguerà mai, i suoi prossimi ed amici non lo consoleranno mai. E quindi, secondo l’efficace parola di S. Agostino : i dannati non vivono, non muoiono mai, e muoiono sempre : « nunquam viventes, nun-quam mortui, sed sine fine morientes ».Ma vi è ancora qualche cosa oltre la disperazione (8). Se il dannato potesse dimenticare la causa dei suoi mali, egli acquisterebbe il diritto di lagnarsi e di presentarsi come la vittima d’un padrone vendicativo che trasmoda nel reprimere il male; ma egli non può dimenticare la causa della sua sventura, e quindi alla somma disperazione si aggiunge il sommo rimorso. («) MONSABRÉ, confer. citata. |
Titolo: I supremi destini dell’uomo. Conferenze del giovedì nel corso pubblico di apologia della religione
Autore: Francesco Gaetani
Editore: Pontificia Univ. Gregoriana
Data di Pubblicazione: 1951
Prezzo: € 5.00
ISBN: 8876522999
ISBN-13: 9788876522994
Pagine: 272
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