A cura di Gordiano Lupi
I due pompieri è una farsa di poche pretese, giocata tutta sulla comicità mimica, corporale e gestuale di Franco Franchi, coadiuvato da una spalla inflessibile come Ciccio Ingrassia. Il regista è Bruno Corbucci, nuovo autore di fiducia che succede al fratello Sergio (Il giorno più corto, 1963 – I figli del leopardo, 1965) alla guida della coppia, realizzando un mix di elementi comici poco amalgamati tra loro, anche se ben interpretati da attori e comprimari. Bruno Corbucci (1931 – 2006) è più giovane di quattro anni rispetto a Sergio ed è noto soprattutto come regista dello spaghetti-western, anche se non disdegna il comico stile spy-story (James Tont operazione U.N.O., 1965) e il musicarello (Questo pazzo pazzo mondo della canzone, 1965 – Riderà, 1967 – Zum Zum Zum la canzone che mi passa per la testa, 1968 – Zum Zum Zum n.2, 1969 e Lisa dagli occhi blu, 1969). Tra l’altro in Lisa dagli occhi blu, interpretato dal cantante Mario Tessuto, troviamo Franco e Ciccio – non accreditati – impegnati in un ruolo secondario. Bruno Corbucci gira con i due comici siciliani anche la farsa romanesca Nel giorno del signore (1970) e Due bianchi nell’Africa nera (1970). Il regista romano si ricorda soprattutto come il regista dei Tomas Milian movies per la serie del maresciallo Nico Giraldi e anche per aver diretto Miami supercops (1985), uno degli ultimi film di buon successo interpretati dalla coppia comica composta da Bud Spencer e Terence Hill.
I due pompieri è una produzione datata 1968, anno intenso per Franco e Ciccio che sono nel cast di troppi film, quindi non tutti risultano eccellenti.
La storia comincia in una scuola di addestramento per pompieri dove l’imbranato allievo Franco ne combina di tutti i colori ai danni del brigadiere Ciccio che ricopre un incarico da istruttore. I due pompieri sono cugini e sono innamorati della stessa donna, una certa Caramella (Monica Pardo), promessa sposa di Franco che lo attende al paese. La trama del film alterna una serie di disastri comici combinati dai pompieri a una singolare tenzone amorosa con Ciccio nei panni del traditore che prova ogni sistema per soffiare la fidanzata al rivale. Il brigadiere architetta un fotomontaggio per far credere a Caramella e ai suoi genitori che Franco è un uomo sposato. Non solo. Ritrova Helga (Lisa Halvorsen), una vecchia fiamma tedesca impiegata al Luna Park (che lo chiama Chicchio), e tenta di far credere che la donna aspetta un figlio da Franco, ma lo stratagemma non riesce. In compenso assistiamo a un lieto fine amoroso, perché Franco sposa Caramella e Ciccio convola a giuste nozze con Helga. Pure il lavoro di pompieri comincia in salita, ma finisce alla grande, perché dopo i primi disastri i due cugini finiscono per sgominare involontariamente una banda di bombaroli che pescano di frodo con finte saponette esplosive.
La colonna sonora è abbastanza anonima, ma ricordiamo la sigla di testa cantata da Rocky Roberts (“Al fuoco…”) che introduce nel mondo lavorativo dei pompieri. La prima parte del film è girata in una vera scuola di addestramento dove le parti comiche si basano sull’inettitudine di Franco che con i suoi atteggiamenti maldestri fa irritare i superiori e l’istruttore Ciccio. Alcuni effetti speciali comici sono degni di menzione e ricordano i cartoni animati, come il tuffo di Franco sul telone di salvataggio e il conseguente effetto molla che lo fa tornare al punto di partenza. La scena termina con il classico “Soprassediamo!” che va alla grande negli sketch televisivi e prevede che Franco finisca tra le braccia di Ciccio. Altre scene citano le comiche del cinema muto, come quando Franco lucida le gomme dell’autobotte con la ceretta e subito dopo getta benzina sul fuoco ampliando un incendio che doveva sedare. Sequenze comico – scolastiche vedono Franco sbagliare tutte le risposte durante un esame prima di ricevere il diploma e Ciccio temere per il bramato trasferimento.
La seconda parte del film si svolge in una caserma di pompieri nel paesino di Roccamarina dove Ciccio tenta di soffiare la fidanzata a Franco. In questo segmento di pellicola ricordiamo le divertenti interpretazioni di attori come Dante Cleri (il padre sordo di Caramella che dirige la banda), Lino Banfi (pompiere sfaticato che accenna il suo slang pugliese), Enzo Andronico (un pompiere più anonimo) e Nino Terzo (capo della caserma che si esprime con la tipica voce afona). Franco Franchi è al massimo delle sue smorfie, ci regala un’interpretazione esemplare a base di comicità fisica, pezzi che citano le comiche del muto (la valigia sui piedi dei commilitoni, la gag del bagno con Nino Terzo che non riesce a defecare), imitazioni di Totò e calembour verbali: “Una lacrima sul dito”, “Tra moglie e marito non mettere il pappafico”, “Amnistiato per motivi di gabinetto”. Tornano anche gli equivoci: Nino Terzo chiede il manuale (del pompiere) e gli portano in braccio un manovale. Il film ha un chiaro tono da farsa interrotta da brevi parti sentimentali sempre di puro stampo comico. Franco Franchi si supera quando interpreta il suono della sirena mentre spinge l’autobotte dei pompieri e quando recita lo scioglilingua della gatta sulla cappa che scotta.
La pellicola cita i titoli di alcuni film di successo come Indovina chi viene a cena? (1967) di Stanley Kramer Allen – futura parodia dalla coppia con Indovina chi viene a merenda? (1969) di Marcello Ciorciolini – quando Ciccio diventa tutto nero per colpa della fuliggine e Vado, l’ammazzo e torno (1967) di Enzo G. Castellari, che diventa Vado, sommozzo e torno. Bruno Corbucci cita La patente di Pirandello – e l’omonimo episodio del film collettivo Questa è la vita (1954), girato da Luigi Zampa e interpretato da Totò – nella parte in cui un diabolico Ciccio convince il superstizioso Nino Terzo che Franco è un menagramo. Il finale vede gli imbranati pompieri diventare eroi per caso, ma c’è tempo anche per una brusca virata verso la commedia degli equivoci (scambio di coppie e di camere) e la farsa surreale (volo in cielo con i palloncini). Nel finale si cita la popolare canzone di Enzo Jannacci “Vengo anch’io. No tu no!”, mentre nella prima parte Volare (“Nel blu dipinto di blu”) di Domenico Modugno era diventata Mollare.
La critica è fin troppo tenera con I due pompieri che non è tra i film memorabili interpretati da Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Mereghetti concede una sola stella ed è il più caustico: “Settimo film girato nel 1968 dal duo siciliano. Ripetitivo”. Morandini: “Dramma della gelosia in chiave comica con gag da avanspettacolo non tutte riuscite”. Due stelle per la critica. Tre stelle per il pubblico. Farinotti concede due stelle ma non motiva.
Non sono molti i film ambientati nel mondo dei pompieri, ma dobbiamo dire che I pompieri (1985) di Neri Parenti e Missione eroica – I Pompieri 2 (1987) di Giorgio Capitani devono molto come ispirazione al film di Bruno Corbucci. Un antecedente importante di questo modesto lavoro, invece, è costituito da The Firemanm (1961) di Charlie Chaplin che detta le regole comiche per tutte le pellicole seguenti.
Regia: Bruno Corbucci. Soggetto e Sceneggiatura: Sergio Bonotti, Luciano Ferri, Bruno Corbucci. Fotografia: Fausto Zuccoli. Musica: Sante Romitelli. Montaggio: Luciano Anconetani. Produzione: Sergio Bonotti e Cleto Fontini per Seven Film. Interni: De Paolis. Interpreti: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Monica Pardo, Nino Terzo, Poldo Bendandi, Lisa Halvorsen, Adriano Micantoni, Lino Banfi, Enzo Andronico, Ignazio Balsamo, Alfredo Adami, Ignazio Leone, Alberto Sorrentino, Vittoria Tessitore.
Gordiano Lupi
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