Citazioni tratte da: I beati Paoli di Luigi Natoli
“Meglio morire, che andare in schiavitù. Di’ queste parole al mio figliuolo quando lo vedrai e sarà grande. Porta il mio saluto a donna Aloisia. . Dille che muoio pensando a lei…; e al mio figliuolo, digli… che porti sempre addosso il medaglione che da quarantasette anni mi pende dal collo…
..aveva sul suo capo una corona ducale e nel suo piccolo pugno, incapace di stringere un nulla, teneva feudi, villaggi, una folla di servi, di contadini, di vassalli. Quella “cosa” era già un segno, una immagine, un simbolo di grandezza e di potenza dinanzi al quale tutti si chinavano con religioso timore, con soggezione.
Egli non comprendeva la bellezza che gli occhi della madre riconoscevano in quel mostriciattolo; egli vedeva lì, in quel viluppo di carne incosciente, il possessore di un ingente patrimonio; quella “cosa”.
Non dicevano gli antichi che l’avvenire stava sulle ginocchia di Giove?
Voglio vivere la vita, e la vita è nell’istante.
Ogni uomo, in certe condizioni e in date contingenze della vita, è buon diplomatico di se stesso…
Che cosa è un uomo dinanzi a un diritto violato? Che cosa una vita umana dinanzi alla giustizia che cammina diritta per la sua strada?
Perchè vi siete fatto signore dell’anima mia? Perchè mi avete acceso nel cuore una passione che mi divora, che mi distrugge? Perchè mi avete fatto sentire la voluttà dei vostri baci? Perchè una notte, una notte ardente, il cui ricordo mi brucia il sangue, mi turba il cervello: una notte inobliabile, mi avete fatto bere alla coppa della gioia, mi avete fatto credere di possedervi tutto, anima e corpo, per sempre, fino alla morte, dopo la morte? Perchè mi avete abbandonata? Che vi ho fatto? Che ti ho fatto, Blasco? Non mi ero tutta, tutta donata a te, mio signore magnifico? E tu mi hai gettata via con un pretesto. . tu mi hai riempito il cuore di tutti i tormenti, di tutte le angosce, di tutti i furori, di tutte le disperazioni; tu mi hai abbeverato di fiele e d’assenzio; tu mi hai fatto e mi fai ardere d’odio. . Soltanto di odio; e io vivo ora per questo odio e in quest’odio vi avvolgo entrambi, te e lei!
Vi sono attimi nei quali la percezione, l’associazione delle idee, la successione dei ricordi avvengono con una prodigiosa abbondanza e che compendiano in sé tutta una vita.
Quando l’amore è finito non si ricomincia più. Il legno consumato non arde, la cenere non dà fiamma.
“Voi siete una donna di spirito, duchessa; una donna superiore. Credete che Blasco non vi ami più d’amore? Non tentate di rianimare la fiamma; i guizzi che essa darebbe, non vi susciterebbero neppure l’illusione dell’amore e vi creerebbero maggiori delusioni, maggiori dolori; non tentate di risuscitare l’amante, ma contentatevi dell’amico: sarà meglio per voi e per lui.
Abbiate la pazienza di rifare la storia di quest’amore e vedrete in esso le ragioni della sua fine… dirò meglio, del suo mutarsi nella tenera amicizia coniugale… Vi siete inebriata, e come tutte le ebbrezze, anche quella dell’amore si dilegua… Siate forte; dal rogo dell’amore sorge lo spirito dell’amicizia sincera, devota, che può riempire la vostra vita e darvi commozioni e gioie, forse non più intense, ma più serene e più durature di quelle dell’amore.
Titolo: I beati Paoli
Autore: Luigi Natoli
Prezzo copertina:
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica. I classici
A cura di: M. Onofri
Data di Pubblicazione: ottobre 2017
EAN: 9788807902550
ISBN: 8807902559
Pagine: 1020