A cura di Anifares
“Ma anche che è invisibile alla fine si fa notare, come un contorno bianco che si muove nel paesaggio, e non c’è modo di nascondersi. Chi s’infile in un buco rispunta quando ne apre un altro, a primavera. Piccola talpa.”
Conoscete Buzz Aldrin? Io no, ma grazie a questo libro ho scoperto chi è. Edwin Eugene “Buzz” Aldrin Jr. è un astronauta statunitense, nonché il secondo uomo ad aver posato i piedi sulla Luna, nell’ambito della missione Apollo 11 e in questo libro è anche il mito di Mattias (il protagonista di queste 450 pagine). Mattias vive in Norvegia, giardiniere e fidanzato con Hellen da ben 13 anni ma un bel giorno c’è il black-out. Mattias si trova senza lavoro e senza fidanzata nello spazio di 24 ore e che succede? Scappa, va con i suoi amici alle isole Faroe per un concerto, ma non si sa come finisce in una casa di recupero per persone che hanno avuto problemi di adattamento e da qui parte il libro. Come primo romanzo di questo scrittore mi è piaciuto, anche se qualche personaggio è un pò superfluo e non da continuità al racconto, anche se il finale è un pò ridicolo ma è coerente con tutto il libro, anche se c’è un errore (già è stata avvisata la casa editrice… la forza Nato in Bosnia non è la Kfor ma la Sfor). L’ho scelto perchè è ambientato alle isole Faroe e l’ho scelto perchè Mattias non vuole apparire e siccome io sono una talpa mi è piaciuto. A Mattias che non piace la nave come me, a Mattias che si nasconde un pò come me, a Mattias che non piacciono le interviste e la televisione uguale uguale a me, a Mattias che piace la musica come piace a me. Io malata di egocentrismo nel passato ora mi nascondo dal mondo, io che voglio fare l’eremita alle isole Faroe ho trovato un altro libro che va contro alla malattia del secolo… “l’apparire”… io che mi sono innamorata del libro “Il Signore della Fattoria” mi ritrovo in ogni rigo di queste pagine. Speriamo che c’è un inversione in questa società insomma, se qualcuno inizia a scrivere sull’importanza dei numeri due forse sta cambiando qualcosa. L’autore non dimentica chi fa delle cose quotidianamente ma che non appare, pensiamo a chi lavora degli alberghi, chi pulisce le nostre strade, chi mette la roba negli scaffali dei supermercati, chi pulisce i giardini e le aiuole. Questo libro è scritto per queste persone, è scritto per noi che viviamo quotidianamente la vita con semplicità… perchè forse la vita è solo questo. Senza farsi troppi problemi, senza avere paura e seguire quello che noi vogliamo e non quello che gli altri impongono… educhiamo i nostri figli ad avere successo, soldi e fama ma bisogna educare i nostri figli ad essere felici. Comunque il libro è intitolato “Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?” e lo scrittore è Johan Harstad classe 1979. Insomma “Un inno al non apparire che è una salutare provocazione in una società ossessionata dal protagonismo” ed è vero… pensate, non solo alla televisione, ma alle persone che vi circondano guardateli o meglio osservateli, tutti corrono per arrivare non si sa dove (la loro frase preferita è “in questa società si corre sempre” amico parla per te… io sono tranquilla e non rompere le palle) e in più si vantano anche di un piccolo movimento che fanno tipo vacanze, acquisti vestiti e stronzate varie ma la vita è più semplice ed è “orribilmente” tutta qui nella sua sconvolgente semplicità. Ho scritto troppo ma il libro ha toccato un nervo scoperto del mio passato, presente e naturalmente futuro. Buona lettura
Titolo: Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?
Autore: Johan Harstad
Traduttore: D’Avino M. V.
Editore: Iperborea
Prezzo: € 16.50
Data di Pubblicazione: Maggio 2011
ISBN: 8870911640
ISBN-13: 9788870911640
Pagine: 520
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea
Johan Harstad, nato a Stavanger nel 1979, ha debuttato nel 2001 con la raccolta di testi Herfra blir du bare eldre (Da qui in avanti puoi solo invecchiare), seguita dai racconti Ambulansen (L’ambulanza, 2002). “Che ne è stato di te, Aldrin dopo la luna?” è il suo primo romanzo, che lo ha rivelato ai lettori della Norvegia e di tutta la Scandinavia ed è tradotto tra l’altro in tedesco, olandese, finlandese, francese, russo e coreano.
Anifares