Presentazione libro: Gridi e preghiere. Poesie dal carcere


In ogni poesia c’è una segreta preghiera – Presentazione del libro
GRIDI E PREGHIERE
Seconda antologia scritta da persone detenute che frequentano il
Laboratorio di Lettura e Scrittura Creativa della Casa di Reclusione di Opera
A cura di Silvana Ceruti e Alberto Figliolia – Prefazione di Madre Ignazia Angelini
Sabato 9 Novembre – Ore 17
Cascina Linterno – Chiesetta dell’Assunta – Via F.lli Zoia, 194 – Parco delle Cave – Milano

Curata da Silvana Ceruti e Alberto Figliolia e pubblicata da “La Vita Felice”, si tratta della seconda raccolta di poesie del Laboratorio di Lettura e Scrittura Creativa tenuto nel carcere di Opera. Si tratta di componimenti riconducibili in vario modo al tema della “preghiera”, ma questa volta nel titolo si sottolinea la forma del «grido» che, spesso trattenuto, esplode infine dalla parola poetica. Nella sua straordinaria prefazione, madre Maria Ignazia Angelini, monaca di Viboldone, si interroga sul rapporto tra poesia e preghiera.

«Non tutte le preghiere sono poesia, perché a volte rimangono al balbettìo inespresso oppure ripetono formule rituali. Ma in ogni vera poesia – io credo – c’è una segreta preghiera: la parola poetica dice di Dio e, ultimamente, è detta a Dio. Anche se fosse un grido, o addirittura una delirante maledizione. In questa seconda raccolta antologica, “Gridi e preghiere” in forma di poesia, creazione di persone detenute che frequentano il Laboratorio di Lettura e Scrittura Creativa nel carcere di Opera, si raggiunge spesso quell’intensità di vissuto e di espressione che fa mirabilmente, della preghiera, poesia. Testimonianza toccante di quanto il silenzio e la costrizione possano divenire il luogo del sorgere della parola poetica. Preghiera non rituale. Parola liberata e liberante»

Titolo: Gridi e preghiere. Poesie dal carcere. Laboratorio di lettura e scrittura creativa
A cura di: S. Ceruti, A. Figliolia
Prezzo copertina: € 12.00
Editore: La Vita Felice
Collana: Agape
A cura di: S. Ceruti, A. Figliolia
Data di Pubblicazione: aprile 2019
EAN: 9788893463393
ISBN: 8893463393

Prefazione

… poesia
è il mondo l’umanità
la propria vita
fioriti dalla parola
la limpida meraviglia
di un delirante fermento

Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso.

Giuseppe Ungaretti

Una nuova raccolta di poesie che ha l’anima di nuda preghiera. Poesia è captare il fermento magmatico della vita, teso fino al delirio nella ricerca di un ritmo, di un ordine, di senso – ritmo del mondo, di un luogo o di un evento – e tradurlo in scrittura di parola… La scrittura poetica, in certo modo, è creazione obbediente al Soffio percepito dentro. Nell’interiorità del cuore, dentro le cose. La scrittura poetica, quando è in verità distillato della vita, ha una scaturigine orante, poiché è parola che invoca Altri.
Per l’invenzione poetica, il punto da cui sgorga poesia è l’incanto di trovare l’accordo impossibile: il tempo interno che rivela le irrisolte armonie celate nell’esteriorità. Lo scavo interiore della vita rivela una sintonia mirabile con il fermento che agita il mondo della vita.
Un’accordatura segreta del tempo interiore con un’esteriorità che resiste, urta come un muro ostile, come un’aria di irrespirabile estraneità. Come un’invalicabile barriera.
Poesia è capacità di cogliere il suono del silenzio dentro l’assordante muro dell’estraneità sospettosa. E quale condizione più propizia per questo essenziale lavoro di armonia che la cella di reclusione? Ivi è possibile raggiungere le radici delle cose e scavare riconciliazione insperata.
La condizione di detenzione pare, in tal senso, propiziare questa ascesi dello sguardo che consente di scoprire e nominare in parola le nascoste, paradossali armonie: «è il mondo l’umanità/ la propria vita/ fioriti dalla parola/ la limpida meraviglia/ di un delirante fermento» come scriveva il poeta Ungaretti.
Non è opera puramente estetica, ma è processo di maturazione dell’anima, per consonanze tra mondi abissalmente lontani. Consonanza, sommovimento come un pianto – come una preghiera.
La grazia del ritiro inverante, generato da una conversione del cuore, è grazia che irrompe da Lontano. Dice Dio.
Che rapporto, allora, tra poesia e preghiera?
Non tutte le preghiere sono poesia, perché a volte rimangono al balbettio inespresso oppure ripetono formule rituali. Ma in ogni vera poesia – io credo – c’è una segreta preghiera: la parola poetica dice di Dio e, ultimamente, è detta a Dio. Anche se fosse un grido, o addirittura una delirante maledizione
In questa seconda raccolta antologica, Gridi e preghiere in forma di poesia, creazione di persone detenute che frequentano il Laboratorio di Lettura e Scrittura Creativa nel carcere di Opera, si raggiunge spesso quell’intensità di vissuto e di espressione che fa mirabilmente, della preghiera, poesia.
Testimonianza toccante di quanto il silenzio e la costrizione possano divenire il luogo del sorgere della parola poetica. Preghiera non rituale. Parola liberata e liberante. Per tutti.
Accogliamo con commozione questa nuova raccolta che, nella varietà degli accenti e dei toni, mirabilmente testimonia e sostiene ricerca inesausta di libertà. Ci incoraggia a resistere nella speranza, con il presagio del nuovo, giacché «il tempo libero scorre/ segnando le ore».

Abbazia di Viboldone, 8 marzo 2019, Venerdì delle ceneri
Madre Maria Ignazia Angelini, monaca di Viboldone

 

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