Recensione: Fabrizio Centofanti, Sabrina Trane – Piccolo manuale di spiritualità 1


1.“Vivere nello spirito è una sfida che si ripropone in ogni tempo e che dobbiamo ogni volta attualizzare, nella terminologia e nei contenuti”.  In sole due righe di introduzione, Fabrizio Centofanti e Sabrina Trane spiegano il come e il perché sia stato scritto il “ Piccolo Manuale  di Spiritualità”, Palumbi editore 2019. E rendono chiaro il progetto, il piano di lavoro: “attualizzare”, non astrazioni e voli pindarici, ma concretezza legata al quotidiano, al tran tran dell’esistenza.  “La condizione per realizzare tutto questo, ci dicono gli autori, – scrive Fernando Altieri nella sua breve prefazione, – è la “purezza di cuore”: uno squarcio aperto sul paradiso, perché solo i puri  di cuore vedranno Dio.

2.Il “manuale”, che  si sviluppa in 11 brevi capitoli e una conclusione,  parte, subito fortissimo: “non siamo materia, ma  energia… tutto è energia” . E poi, come una sinfonia, in crescendo rossiniano , sale, sale, ricordandoci  che la creazione non è mai terminata. Dio continua incessantemente in questa sua opera infinita ,  e che “amare è conoscere”.  Lo Spirito è la parola, l’indipendenza, la benevolenza, l’azione, il discernimento, la totalità, la memoria, la gioia, la creatività…Il libro si legge rapidamente , come una sorsata di acqua fresca, di sorgente, e scorre , gioioso,  come un ruscello in una giornata di sole, fluido, luminoso, ristoratore, in quello scenario di “bellezza che rovescerà il mondo”.

3.Ma poi bisogna rileggerlo più volte, meditarlo, rimeditarlo, e allora uno si accorge che la spiritualità non è solo una sfida, ma una “nostalgia”, la nostalgia della nostra vita, del nostro essere, del nostro esistere. La nostalgia dell’altrove, dell’oltre, di Dio, che è insita in noi tutti esseri umani, religiosi o meno, praticanti o agnostici, idolatri, o atei. La nostalgia di Dio sta nel ripercorrere i luoghi della “polvere”, da dove noi siamo venuti, siamo stati creati e messi nell’Eden, il giardino di tutte le perfezioni e perdizioni. Lì inizia la storia della conoscenza e del desiderio. Vedere, desiderare e infine morire. “Polvere sei e polvere ritornerai”  .

4. Scoprire i sentieri (segreti) della bellezza che diventò, – per causa nostra, di padre Adamo e madre Eva – “imperfezione”, scoprire i misteri dell’invisibile e dell’eterno. Ma per realizzare ciò bisogna “attualizzare”, rendere concreto ogni nostro gesto e ogni nostro pensiero, come ci dicono fin dall’inizio gli autori, ovvero bisogna “ricominciare a vivere” , fare tabula rasa, resettare tutto ciò che eravamo. E iniziare un nuovo percorso, a ripensare oggetti luoghi e persone da un altro punto di vista , vedere tutte le cose che ci circondano in modo diverso. E tutto ciò viene messo in luce da Fabrizio Centofanti e Sabrina Trane in modo mirabile: pensa al bene comune, comprendi invece di giudicare, collabora invece di contrapporsi, impara ad amare, perdona, esci dalla prigione dell’io, fai emergere l’essere autentico che è in te, vai incontro all’altro, vivi sempre con  intensità, agisci, occupati di tutto e di tutti, dimentica te stesso.

5.Cerca la bellezza nelle piccole cose. “Solo ciò che appare nel mondo come qualcosa di poco conto potrà un giorno diventare una cosa”, diceva Heidegger.  “La nostalgia è la tastiera su cui suonare l’elegia dei ricordi”, diceva Claudel.   Noi amiamo colui che viene / nel sangue e nella polvere/ e il suo corpo è una casa costruita col fango/ lo amiamo nelle garze infette e nella saliva amara/ lo amiamo in ciò che si disperde senza radice/ in ciò che deborda nella cenere fredda//lo amiamo nel sorriso/  e nel tempo ininterrotto della fontana/ nelle veste oro e cremisi/ nel viso stanco simile al nostro viso/ nella povertà sempre uguale del cibo.

6.In un tempo come il nostro in cui si chiude l’arco di una civiltà, e né la scienza né la filosofia sanno dare risposte esaustive alla sete di conoscenza dell’uomo, la poesia della Croce ripropone la sua condizione disperata e salvifica “Giorno dopo giorno costruisci in Dio la tua forza. E’ Suo il grido che erompe,  che appartiene non solo alla teologia, ma sancisce una coscienza di un infinito e di una nostalgia dell’infinito,  a cui fare riferimento , in cui né l’uomo né il mondo hanno valore e significato senza di Dio.. Chi cancella l’infinito immiserisce il finito. La poesia non nasce dall’inerzia della materia ma dal movimento dello spirito e “ il fiume dello Spirito è il serbatoio di tutte le parole”.

Roma, 16 ottobre 2019
Augusto Benemeglio

Titolo: Piccolo manuale di spiritualità
Autore: Fabrizio Centofanti, Sabrina Trane
Prezzo copertina: € 5.00
Editore: Edizioni Palumbi
Data di Pubblicazione: giugno 2019
EAN: 9788872981788
ISBN: 8872981786
Pagine: 48

 

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Un commento su “Recensione: Fabrizio Centofanti, Sabrina Trane – Piccolo manuale di spiritualità

  • ada Bianca

    potrebbe essere un manifesto per cambiare il mondo,forse in 100,1000 anni ,.Ma la strada è questa ,.è come il sole .forse non si raggunge ma rende luminosa la via che percorriamo.