Erri De Luca: Il torto del soldato 1


Citazioni tratte da: Il torto del soldato

Mi prese invece la disperazione di un uomo che aveva un pozzo di inchiostro da intingere e gli fu sigillato con un pezzo di piombo nel cervello.

Non è morta una lingua se anche uno solo al mondo la muove tra il palato e i denti, la legge, la borbotta, l’accompagna su uno strumento a corde.

Il corpo se ne va sulle pareti spostando i quattro punti di contatto e passa sulla pagina aperta della roccia. La chiamo così perché sta aperta e vuota, ma il corpo non ci scrive sopra, né lascia traccia sulla superficie attraversata.
Scalare è il più lento spostamento del corpo umano, il peso su ogni appiglio è sillaba pensata, guadagnando centimetri.
La Buccia della pietra cambia secondo il vento, la temperatura. Cambia quando la nuvola s’accovaccia sopra la montagna e si sbriciola in un pulviscolo di gocce. Cambia al rumore del tuono che avvisa da lontano e si avvicina.
Ripeto a volte linee già scalate, le ricalco sapendo dov’è più agile il passaggio, dove è più serrata la sequenza di movimenti. Le mani aprono il percorso, assaggiano la tenuta dell’appiglio, chiamano il corpo a seguirlo.
Alla fine di un giorno in parete mi guardo le mani che mi hanno guidato. Penso che sono sorde, mute, cieche eppure vanno innanzi. A loro basta il tatto, il più diffuso sistema di comunicazione del corpo.

Sulle facce delle persone invece non vedo scrittura. Ammiro che la scorge nell’iride, nell’unghia, dentro il palmo.

Chi è parte di una storia, ci sta impigliato dentro. Ha bisogno di una mano che da fuori gliela sbroglia.

Il cielo stellato era per lui un cranio nero ricoperto di forfora. Nelle notti d’estate ne vedeva cadere i granelli a terra. Avrebbe voluto scuoterla e farla precipitare tutta.

La voce umana lascia nell’udito impronte più decise di quelle digitali… E’ un senso prodigioso, l’udoto riceve attraverso i muri, il buio, alle spalle. In confronto alla vista è un rader vicino a un paio d’occhiali. Perciò il silenzio rende segreto una persona, più che invisibile.

Un uomo tragico è invulnerabile all’ironia.

L’artista deve essere umile di fronte alla realtà per la responsabilità di rappresentarla, anche se sfigurata. L’artista è un supplente della realtà.

Nessun ragazzo, uomo, mi aveva raggiunto la superficie dove stanno i miei palpiti. Mi avavano affondato il loro corpo nelle viscere, mi avevano scavato con gli abbracci. Ma la mia vita stava sulla pelle, il mio senso maestro era il tatto, che ha sede ovunque tra la testa e i piedi.

Titolo: Il torto del soldato
Autore: Erri De Luca
Editore: Feltrinelli
Prezzo: € 6.50
Collana: Universale economica
Data di Pubblicazione: Gennaio 2014
ISBN: 8807883678
ISBN-13: 9788807883675
Pagine: 88
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea

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