Citazioni tratte da: L’amica geniale di Elena Ferrante
Quando si è al mondo da poco è difficile capire quali sono i disastri all’origine del nostro sentimento del disastro, forse non se ne sente nemmeno la necessità. I grandi, in attesa di domani, si muovono in un presente dietro al quale c’è ieri o l’altro ieri o al massimo la settimana scorsa: al resto non vogliono pensare. I piccoli non sanno il significato di ieri, dell’altro ieri, e nemmeno di domani, tutto è questo, ora: la strada è questa, il portone è questo, le scale sono queste, questa è mamma, questo è papà, questo è il giorno, questa la notte.
«Se non c’è amore, non solo inaridisce la vita delle persone, ma anche quella delle città».
«Lo sai cos’è la plebe, Greco?».
«Sì: la plebe, i tribuni della plebe, i Gracchi».
«La plebe è una cosa assai brutta».
«Sì».
«E se uno vuole restare plebe, lui, i suoi figli, i figli dei suoi figli, non si merita niente. Lascia perdere Cerullo e pensa a te».
“Io non mi innamorerò mai di nessuno e non scriverò mai mai mai una poesia. – Ma gli altri si innamoreranno di te. – Si andranno a fidanzare con un’altra, proprio come ha fatto Enea, che alla fine si è messo con la figlia di un re.”
Quando non si sa risolvere un problema (…) non si dice che il problema è sbagliato.
Si dice che non si è capaci di risolverlo.
Titolo: L’ amica geniale
Autorre: Elena Ferrante
Prezzo copertina: € 18.00
Editore: E/O
Collana: Dal mondo
Data di Pubblicazione: ottobre 2011
EAN: 9788866320326
ISBN: 8866320323
Pagine: 400