Recensione: Clara Sánchez – Le cose che sai di me


“Le cose che sai di me” di Clara Sánchez è un libro leggero e facile da leggere, ma personalmente non l’ho trovato coinvolgente e devo ammettere che anche la scrittura non mi ha convinto.
La trama ruota attorno a Patricia, una modella di successo che sembra avere tutto: una carriera brillante, un marito affettuoso, una famiglia presente e una bellezza invidiabile. Tuttavia, la sua vita perfetta viene improvvisamente sconvolta quando una misteriosa sconosciuta le rivela che qualcuno vuole la sua morte, da quel momento, Patricia si trova a dubitare di chiunque, e inizia a indagare per scoprire il suo persecutore.
La trama si sviluppa in modo prevedibile e la scrittura è semplice, senza particolari sfumature o profondità, i personaggi, tra cui Patricia, sono piuttosto stereotipati e non molto approfonditi, anche se riescono a suscitare un minimo di empatia.
“Le cose che sai di me” è un’opzione perfetta per chi cerca un libro da portare in vacanza o per chi desidera evadere dalla routine quotidiana con una lettura leggera.
Mi dispiace che “Le cose che sai di me” non abbia soddisfatto le mie aspettative, ho amato molto Clara Sánchez con “Il profumo delle foglie di limone”, e proprio per questo motivo ho deciso di non leggere più nulla dell’autrice, ho paura di altre delusioni.

Titolo: Le cose che sai di me
Autore: Clara Sánchez
Prezzo copertina: € 18.60
Editore: Garzanti
Collana: Narratori moderni
Edizione: 2
Traduttore: Budetta E.
Data di Pubblicazione: 6 Febbraio 2014
EAN: 9788811687566
ISBN: 881168756X
Pagine: 382

Citazioni tratte da: Le cose che sai di me di Clara Sánchez

Chi non si sforza di cercare non ha diritto di trovare. (pag 82)

L’orologio è la più grande creatura stupida che portiamo dentro. (pag 115)

Neppure in un milione di anni mi sarei resa conto che il mondo era un intrico, come diceva Irina, dove i pensieri muovono, il vento e gli sguardi ti distruggono o ti salvano. (pag 173)

Non è facile smettere di amare. L’amore è una malattia piena di indegnità e codardia. (pag 300)

Katia Ciarrocchi
© Redazione Lib(e)roLibro

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