Brendan O’Carroll – I marmocchi di Agnes


A cura di Massimo Ghelfi

Avevamo già conosciuto Agnes Browne nelle vie polverose del centro di Dublino. Dietro il suo banco di frutta una donna forte e determinata, figlia del proletariato irlandese, mandava avanti una vita faticosa, con sette figli a cui badare e un marito che continuava a sperperare i soldi e a riempirla di botte. Dopo la morte di Rosso, Agnes si ritrova ancora una volta a far fronte alle variopinte vicende che riguardano il suo numeroso clan, un gruppo di marmocchi indomiti, protagonisti di questo secondo capitolo della trilogia di Brendan O’Carroll.
La città è quella di sempre e anche la vita di Agnes non è molto cambiata. Qualche puntata al Bingo, una serata al pub e la presenza discreta di Pierre, il suo amico-spasimante, non ha cambiato la condizione di una donna sempre in lotta per superare la soglia della decenza. Non cambia la sua vita nemmeno una prodigiosa quanto inaspettata vincita al gioco, che le farà sognare per qualche giorno un fantastico viaggio in Canada, ma che verrà completamente sperperata da uno dei suoi pupilli, Frankie.
Skinhead con tanto di testa rasata e anfibi, Frankie è la pecora nera della famiglia: i valori con cui gli altri sono cresciuti rendendo orgogliosa la madre, su di lui non hanno mai fatto presa. Non è così per Mark, il maggiore del clan, che fa da padre agli altri fratelli lavorando con solerzia nel tentativo di crearsi un avvenire migliore. La storia di Mark, della sua brillante carriera nel mobilificio di Wise & Co. e del suo amore per Betty, è la nota lieta che percorre questo romanzo, il resto è un affresco a tratti grottesco, a tratti esilarante, di una famiglia che affronta ogni giorno le avversità a viso aperto, con un coraggio e una forza di volontà che solo chi ha toccato il fondo può possedere.
Un libro che letteralmente ci trascina nelle strane esistenze di questi ragazzi. Simon, balbuziente e, secondo i suoi insegnanti, “troppo lento”, lascerà la scuola e dopo un provvidenziale colloquio otterrà un lavoro come inserviente in ospedale; Rory, gay e perseguitato dai neo nazisti, troverà l’amore e la realizzazione in un salone di parrucchiere. Il vivace Dermot, insieme al suo amico del cuore, scoprirà un modo semplice ed efficace per rifornire di Guinness a basso costo i pub del quartiere. La piccola Cathy, l’unica femmina del gruppo, sbocciata in tutta la sua bellezza, troverà un fidanzato poliziotto, mentre il piccolo Trevor, il più taciturno, si accorgerà di essere considerato dai suoi insegnanti un “tesoro nazionale”. Insomma, mentre a Londra Frankie si perde tra i vicoli malfamati, a Dublino i marmocchi di Agnes percorrono le loro strade tortuose, irte e scoscese. Seguire le loro vicende significa avere un assaggio del senso di appartenenza che caratterizzava, e forse caratterizza ancora, una parte della società dublinese. Quella che noi chiameremmo solidarietà di classe, in particolare della working-class vissuta durante i difficili anni Settanta, viene descritta in queste pagine con una leggerezza e un’ironia tanto amara da commuovere. Un romanzo ricco di sfumature come un grande affresco neorealista in cui al racconto corale si affianca una sapiente regia d’autore.

Massimo Ghelfi

Titolo: I marmocchi di Agnes
Autore: Brendan O’Carroll
Traduttore: Cenciarelli G.
Editore: Neri Pozza
Collana: I narratori delle tavole
Prezzo: € 15.00
Edizione: 3
Data di Pubblicazione: Settembre 2009
ISBN: 8854502863
ISBN-13: 9788854502864
Pagine: 186
Reparto: Narrativa > Narrativa contemporanea

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